L’analisi ha anche rilevato un incremento dell’1% dei consumi di energia elettrica rispetto al 2023. Trainato principalmente dai settori dei trasporti (+3%) e civile (+2,5%). Nonostante la crescita dei consumi, le emissioni di CO2 sono diminuite del 3%. Anche se negli ultimi sei mesi si è registrata una nuova inversione. Con un incremento dell’1,5%.
A livello europeo, l’Italia continua a mostrare prezzi dell’energia più alti. Il prezzo medio
dell’elettricità alla Borsa italiana nel 2024 è stato di 108 €/MWh. Molto più alto rispetto ai 78 €/MWh della Germania. Ai 63 €/MWh della Spagna. E 58 €/MWh della Francia. Anche il gas mostra uno spread considerevole, con un differenziale di circa 3 €/MWh tra il mercato italiano PSV e il riferimento europeo TTF.L’utilizzo del carbone è diminuito drasticamente. Rappresentando solo l’1% del mix di produzione termoelettrica. Al contrario, tutte le altre fonti energetiche hanno mostrato un aumento. Il petrolio (+1,2%), il gas (+0,8%) e soprattutto le rinnovabili (+12%). Ciò grazie alla ripresa della produzione idroelettrica. Nonostante i progressi nelle rinnovabile, l’indice ISPRED ha subito un calo del 25%. Segno di un rallentamento nella riduzione delle emissioni. E nella crescita delle fonti rinnovabili. Anche se le installazioni fotovoltaiche sono aumentate, la loro quota si è fermata al 20%. La situazione, dunque, per quanto in evoluzione, risulta ancora in dubbio. Non resta che attendere e scoprire le future evoluzioni per la transizione energetica.