Il mercato delle GPU continua ad essere travolto da forti tensioni riguardanti prezzi. A tal proposito, ASUS ha annunciato nuovi aumenti per i suoi modelli di fascia alta. Non è la prima azienda a procedere con tale strategia. Le schede NVIDIA GeForce RTX 5090 e i recenti modelli AMD Radeon RX 9070 sono stati protagonisti di importanti rincari. Tale scenario ha un impatto enorme sul mercato. Alimentando il malcontento tra gli appassionati di hardware.
ASUS annuncia nuovi aumenti per le sue schede
Navigando attraverso l’e-store nordamericano dell’azienda, gli utenti hanno scoperto che la ROG Astral GeForce RTX 5090 32GB OC Edition è passata da 3.079,99 a 3.359,99 dollari. Un aumento consistente per una scheda già posizionata su un segmento premium. Anche il modello più economico della gamma, la TUF Gaming GeForce RTX 5090 non-OC, ha visto un aumento di ben 460 dollari. Raggiungendo i 2.759,99 dollari.
Il mercato delle GPU basate su AMD non è stato risparmiato. Le schede della serie Radeon RX 9070 hanno subito incrementi importanti. In particolare i modelli ASUS PRIME Radeon RX 9070 XT OC e RX 9070 OC Edition. I prezzi, fissati rispettivamente a 599 e 549 dollari, sono ora saliti. Passando a 719,99 e 659,99 dollari. L’aumento del 20% segue un pattern preoccupante per gli utenti. Quest’ultimi, infatti, risultano già esasperati dalla disponibilità limitata e dai prezzi elevati.
Le ragioni dietro tali rincari non sono del tutto chiare. Da una parte, ASUS sta affrontando un aumento dei costi di produzione e problemi nella catena di approvvigionamento. Problemi in parte aggravati dalle tensioni commerciali internazionali e dalla delocalizzazione produttiva fuori dalla Cina. Dall’altra, c’è chi ipotizza che l’azienda stia tentando di massimizzare i profitti su modelli premium appena lanciati. Sfruttando l’hype generato dalle nuove uscite.
Nel frattempo, il malcontento tra la comunità degli appassionati cresce. Forum specializzati e social media sono pieni di critiche verso ASUS. L’azienda è stata accusata di praticare politiche di prezzo aggressive e poco trasparenti. Resta da vedere se tale strategia pagherà nel lungo periodo o se spingerà gli utenti a orientarsi verso altri brand.