La transizione è resa evidente anche dall’interfaccia utente. L’icona delle celebri “bollicine” di Assistant è destinata a lasciare spazio al più moderno e accattivante “scintillio” di Gemini. Tale scelta non è solo estetica, ma anche funzionale. Ora tutto l’ambiente di assistenza sui Chromebook sarà basato sulla nuova intelligenza artificiale, offrendo un supporto ancora più rapido, preciso e personalizzato.
Un aspetto interessante della nuova implementazione riguarda il supporto alla hotword “Hey Google”. Quest’ultimo, al momento, non è disponibile su Gemini per i Chromebook. Trattandosi però di dispositivi pensati per un’interazione più diretta tramite tastiera e touchpad, tale mancanza viene percepita come meno problematica rispetto agli smartphone.
L’integrazione di Gemini AI non si fermerà ai soli dispositivi mobili e laptop. Google ha già annunciato l’intenzione di portare Gemini anche su Wear OS, su una vasta gamma di cuffie, altoparlanti, display intelligenti e persino televisori. Eppure, la roadmap per tale espansione è ancora piuttosto aperta e potrebbe richiedere tempi più lunghi.
Tale rivoluzione nel mondo dell’assistenza virtuale segna un passo importante per Google. L’azienda di Mountain View punta ad offrire un’interazione uomo–macchina sempre più naturale ed efficace. Nel frattempo, gli utenti possono solo attendere il momento in cui dovranno dire definitivamente addio a Google Assistant.