Un’innovazione senza precedenti sta per rivoluzionare il mondo della computazione quantistica. Equal1, spin-off dell’University College Dublin, ha presentato in California il “Bell-1”. Ovvero un computer quantistico che si distingue per due caratteristiche fondamentali: funziona con una normale presa elettrica e pesa appena 200kg. Due elementi che segnano una svolta rispetto ai tradizionali computer quantistici. I quali solitamente richiedono sistemi di raffreddamento enormi e un’infrastruttura complessa.
L’architettura innovativa del computer Bell-1: un passo verso il futuro
Il Bell-1 utilizza un cryocooler a ciclo chiuso per mantenere i qubit di silicio a temperature di 0,3 Kelvin (-272 gradi Celsius). Senza la necessità di ricorrere a refrigeratori a diluizione esterni. Ciò significa che il sistema può operare in ambienti più comuni e non solo in laboratori specializzati. Secondo quanto dichiarato da Jason Lynch, CEO di Equal1, il team di sviluppatori è riuscito a trasformare la computazione quantistica da un concetto sperimentale a uno strumento pratico per risolvere problemi reali.
La vera forza di questo computer risiede però nella sua architettura. Il Bell-1 infatti utilizza qubit di spin di silicio, integrandoli con processori convenzionali in un’unica unità, grazie alla tecnologia “Quantum Socket on Chip” (QSoC). Tale approccio permette una maggiore compatibilità con le infrastrutture esistenti e potrebbe facilitare la diffusione del calcolo quantistico su larga scala.
Attualmente, il Bell1 dispone di soli sei qubit. Un numero inferiore rispetto ad altri sistemi quantistici avanzati. La sua tecnologia getta le basi per sviluppare nuove strategie di lettura e correzione degli errori, essenziali per il futuro della computazione quantistica. Un altro aspetto rivoluzionario è il consumo energetico. Infatti richiede appena 1.600watt, una quantità gestibile da una normale presa domestica.
Equal1 prevede di sviluppare questa tecnologia nei Quantum Bell Servers, migliorando l’efficienza dei data center senza sostituire l’hardware esistente. Se questa innovazione dovesse affermarsi, potrebbe accelerare l’adozione del calcolo quantistico in settori come l’intelligenza artificiale. Ma anche la ricerca farmaceutica e lo sviluppo di soluzioni per il cambiamento climatico.