A partire da maggio 2024, la Cina ha intrapreso la costruzione di tre nuovi campi di silos per ICBM a combustibile solido, proseguendo parallelamente con nuovi impianti per i DF-5 a combustibile liquido. Questi progetti comprendono anche lo sviluppo di nuove varianti di ICBM e sistemi avanzati di lancio. Il tutto testimonia l’impegno del paese nel rafforzare le proprie capacità di deterrenza e di attacco. La produzione in eccesso di testate per questi sistemi evidenzia una strategia orientata a garantire la piena operatività dei vettori.
Le previsioni più recenti stimano che l’arsenale cinese supererà le 1000 testati nucleari entro il 2030. Il Pentagono ipotizza addirittura la possibilità di arrivare a circa 1500 testate nucleari entro il 2035. Elementi come le scorte di plutonio e HEU, insieme all’integrazione tra tecnologia civile e difesa, giocano un ruolo importante in questa espansione. Queste risorse sono fondamentali per sostenere un programma che mira a garantire superiorità strategica a medio-lungo termine.
Parallelamente, la modernizzazione della forza missilistica cinese si evidenzia con lo sviluppo e il dispiegamento del missile DF-26. Missile a doppia capacità, capace di operare sia in modalità convenzionale che nucleare. Inoltre, il progetto di un nuovo bombardiere stealth, potenzialmente l’H-20, promette di rivoluzionare la portata e l’efficacia delle operazioni aeree. Seguendo questo piano, l’obiettivo della Cina è quello di rafforzare ulteriormente la propria posizione strategica nel panorama globale.