L’Unione Europea si trova di fronte a una sfida cruciale per il futuro del clima del Pianeta. Si tratta di ridurre le proprie emissioni nette di almeno il 72,5% entro il 2035. Raggiungendo anche la neutralità climatica entro il 2040. Tale traguardo richiede un piano d’azione chiaro e misurabile. Supportato da investimenti adeguati e da un forte impegno politico da parte degli Stati membri.
La Coalition for Higher Ambition, composta da organizzazioni ecologiste, reti di città e governi regionali, ha recentemente inviato una lettera alle istituzioni europee. Qui ha sollecitato un impegno concreto e obiettivi chiari per garantire che l’Europa mantenga il suo ruolo di leadership nella lotta contro il cambiamento climatico.
Le recenti sfide legate al clima nell’Unione Europea
Il focus principale deve essere la riduzione effettiva delle emissioni lorde alla fonte. Evitando di considerare le tecnologie di rimozione della CO2 come un’alternativa all’abbattimento diretto delle emissioni. L’importanza della riduzione delle emissioni lorde è ribadita anche nel contesto delle pratiche di uso del suolo (LULUCF) e delle tecnologie emergenti per la rimozione permanente dell’anidride carbonica.
Anche se tali soluzioni hanno un potenziale significativo, la loro implementazione su vasta scala non è ancora garantita. Per tale motivo, la priorità deve rimanere sulla diminuzione diretta delle emissioni attraverso politiche stringenti e azioni concrete.
Inoltre, si è fatto riferimento all’introduzione di obiettivi vincolanti. Riguardo le energie rinnovabili. E l’efficienza energetica. Ciò non solo aiuterebbe a ridurre i costi energetici e le importazioni di combustibili fossili. Ma promuoverebbe anche l’autosufficienza energetica del continente. Per garantire una transizione efficace, è necessario stabilire un obiettivo intermedio per il 2035. Sa inserire nel prossimo Contributo Determinato a livello Nazionale (NDC) che l’UE dovrà presentare all’ONU. Ciò prima della COP30 in Brasile.
La riforma della Legge Clima rappresenta un’occasione unica. Ciò per rafforzare anche i piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Il prossimo bilancio pluriennale europeo (2028-2034) dovrà prevedere finanziamenti adeguati. Al fine di colmare il divario tra gli investimenti pubblici e privati necessari alla decarbonizzazione.