Il Pura X si distingue anche per il chip che lo alimenta. Pur non avendo ricevuto informazioni ufficiali complete da Huawei, sono trapelati alcuni dettagli importanti grazie a fonti che hanno avuto accesso al dispositivo. Il fulcro del PuraX è il Kirin 9020. Ovvero un processore sviluppato internamente dalla divisione HiSilicon di Huawei. Questo chip è stato introdotto per la prima volta con la serie Mate 70 lo scorso novembre e, nonostante non sia prodotto dai giganti della fonderia come TSMC o Samsung, Huawei ha scelto di affidarsi a SMIC. Ovvero la fonderia cinese che rappresenta l’unica opzione per la società dopo il ban imposto dagli Stati Uniti.
Il Kirin 9020 si distingue per una CPU octa-core, che include core Taishan Big, Taishan Mid e Cortex-A510, garantendo una buona potenza di calcolo. La GPU integrata è una Mali-G920, sviluppata anch’essa da HiSilicon. Una tecnologia pensata per supportare giochi e applicazioni grafiche con prestazioni elevate. Il Kirin9020 garantisce infatti un buon equilibrio tra potenza e efficienza.
Nonostante le difficoltà legate al blocco degli Stati Uniti il Pura X rappresenta un notevole passo avanti per l’azienda cinese. Ciò anche se Huawei ha visto limitato il suo accesso alle più avanzate tecnologie produttive globali. L’ azienda continua così a dimostrare la sua capacità di sapersi innovare anche in un contesto difficile. Il dispositivo non è solo un esempio di design futuristico, ma anche di ingegneria avanzata. Un gioiello della tecnologia che me in grado di sfruttare le risorse disponibili per continuare a offrire prodotti competitivi.