Il settore energetico continua ad attirare le attenzioni delle politiche europee. A tal proposito, in Italia è stato registrato un fabbisogno di elettricità pari a 24,9 miliardi di kWh lo scorso febbraio. Un dato che sembra segnare un calo del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2024. Eppure, tale riduzione risulta parzialmente fuorviante. Febbraio 2024 era un anno bisestile. Dunque, con un giorno lavorativo in più. Inoltre, la temperatura media risulta più bassa di 1,5°C. Ciò rispetto all’anno precedente. Dettaglio che ha portato ad un maggiore consumo di energia per il riscaldamento.
Nuovi dati sui consumi energetici in Italia
Se si corregge il dato grezzo considerando la differenza nei giorni lavorativi e le temperature più rigide, emerge un dato diverso. Ovvero un incremento del 0,6% nei consumi energetici. Ciò significa che, a parità di condizioni, la domanda di energia è effettivamente aumentata. A livello geografico, si è osservata una crescita dello 0,8% nel Nord e nel Centro Italia. Mentre nel Sud e nelle isole il consumo è rimasto invariato.
Se si estende l’analisi ai primi due mesi del 2025, si nota un aumento della domanda elettrica. Quest’ultima è pari all’1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il dato grezzo, non corretto per i fattori sopracitati, invece, suggerisce una lieve contrazione dello 0,5%. Tale discrepanza evidenzia quanto sia importante considerare determinati elementi per un’analisi accurata.
Analizzando le fonti energetiche, si osserva un aumento della produzione fotovoltaica (+10,4%). E di quella termoelettrica (+21,3%). Mentre risultano in calo l’idroelettrico (-7,5%) e l’eolico (-44,4%). Insieme al geotermico (-6,2%). Inoltre, è importante la continua riduzione della produzione da carbone (-42,3%).
Per quanto riguarda la produzione di energia elettrica, l’83,7% della domanda nazionale è stata soddisfatta tramite produzione interna. Mentre il restante 16,3% è stato coperto dalle importazioni. Per un saldo complessivo di energia scambiata con l’estero pari a 4,1 TWh. Si tratta di una netta riduzione del 33,6% rispetto al record di 6,1 TWh di febbraio 2024. Sono dati interessanti che evidenziano un panorama energetico complesso nella nostra Penisola.