sabato, Marzo 29, 2025

iPhone rubati: scovata una banda negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti sono stati effettuati 13 arresti a causa di una serie di iPhone rubati. Ecco cosa è successo.

di Margareth Galletta
iphone

Di recente, si è diffusa un’organizzazione criminale internazionale specializzata nel furto sistematico di iPhone. Insieme ad altri dispositivi elettronici di valore consegnati a domicilio. Il gruppo operava negli Stati Uniti sfruttando una rete ben strutturata di collaboratori e strumenti tecnologici. Stando alle indagini riportate dal Wall Street Journal, la banda utilizzava un software sviluppato ad hoc per monitorare i codici di tracciamento dei corrieri. Con particolare attenzione alle spedizioni gestite da FedEx. Inoltre, grazie alla corruzione di alcuni dipendenti dei negozi dell’operatore AT&T, l’organizzazione riusciva ad ottenere informazioni cruciali su ordini, indirizzi e date di consegna. Suddetti dati venivano poi condivisi con gli esecutori materiali dei furti. I quali si occupavano di prelevare i pacchi appena consegnati.

Ecco come sono stati rubati molti iPhone

Il fenomeno sfrutta una caratteristica peculiare delle consegne negli Stati Uniti. Molto spesso, i corrieri lasciano i pacchi incustoditi davanti alle porte delle abitazioni o degli appartamenti dei destinatari. Tale prassi ha dato origine al termine “porch pirates“. Ovvero i pirati del portico. I porch pirates comuni agiscono spesso in modo opportunistico. Mentre l’organizzazione sgominata operava con estrema precisione e su vasta scala. Mirando soprattutto ai dispositivi Apple, tra cui iPhone e Apple Watch. Ma anche ai prodotti Samsung.

L’indagine ha portato all’arresto di 13 persone. Ma gli investigatori sospettano che possano esserci altri membri ancora attivi. Tra gli arrestati figura un dipendente di un negozio AT&T nel New Jersey, che sfruttava le proprie credenziali per monitorare centinaia di spedizioni. Per poi trasmettere i dettagli rilevanti ai suoi complici in cambio di consistenti somme di denaro. I bonus per ogni collega reclutato all’interno della rete variavano tra i 2.000 e i 2.500 dollari. Rimane ancora latitante lo sviluppatore del software di scraping, attualmente residente nella Repubblica Dominicana.

L’intera vicenda ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle consegne a domicilio. Oltre che sulla vulnerabilità dei sistemi di tracciamento. Apple continua a rafforzare le misure di sicurezza. Ciò per contrastare tale tipo di crimini. Eppure, il problema dei furti durante le consegne rimane un tema delicato, che richiede soluzioni più incisive.

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