L’amministratore delegato di Mercedes, Ola Källenius, ha chiesto l’abolizione delle tariffe dei dazi sulle auto importate, sia dall’UE che dagli USA. La sua dichiarazione è arrivata in un momento particolare ed importante. La politica commerciale di Donald Trump, alquanto azzardata (per usare un eufemismo), rischia di mettere infatti in difficoltà l’intero settore. L’Europa, secondo Källenius, è la parte più vulnerabile nel piano del Presidente statunitense. Perché? L’industria automobilistica europea è fortemente dipendente dalle esportazioni, al contrario di quella statunitense, che risente ovviamente meno dei dazi.
Attualmente, l’Unione Europea applica una tariffa del 10% sui veicoli provenienti dagli Stati Uniti. Washington invece impone solo un 2,5% sulle auto importate dall’Europa. La Mercedes ha tenuto ad evidenziare questa disparità, chiedendo l’abolizione dei dazi. Källenius vorrebbe si abbassassero le tariffe allo zero ed ha tenuto a sottolineare che un simile accordo favorirebbe la crescita economica anziché ostacolarla. Il libero scambio sarebbe una vittoria per tutti, creando opportunità invece di barriere.
L’incertezza cresce con le minacce di Trump e dazi sempre più importanti
Le dichiarazioni di Trump, che minaccia dazi del 25% sui prodotti europei, stanno alimentando l’incertezza. La Mercedes è una delle aziende maggiormente coinvolte, visto che vende negli Stati Uniti numerosi modelli importati dall’Europa. Il piano di Trump prevede l’introduzione di tariffe reciproche, con possibili impatti devastanti per le esportazioni. Questi dazi colpirebbero le imprese europee, danneggiando non solo i produttori, ma anche i consumatori, che vedrebbero aumentare i prezzi delle auto.
Källenius ha ricordato che Mercedes è impegnata nella produzione diretta negli Stati Uniti da anni. Nonostante questo, l’azienda sta già valutando come affrontare una possibile escalation dei dazi. «Stiamo monitorando attentamente la catena di approvvigionamento», ha spiegato, sottolineando che ogni aspetto, dalla logistica ai costi dei componenti, è sotto esame. Riusciranno le aziende a sopravvivere in un contesto così incerto? Per il momento, non ci sono risposte definitive, troppa incertezza. La preoccupazione non fa che crescere e le sfide da affrontare sono enormi.