Due startup californiane vogliono portare l’energia nucleare nello spazio, e no, non per costruire astronavi da film di fantascienza, ma per creare un veicolo spaziale capace di trasportare carichi pesanti su lunghe distanze. ExLabs e Antares Nuclear hanno unito le forze per sviluppare un sistema rivoluzionario che potrebbe cambiare il modo in cui esploriamo lo spazio.
Energia nucleare per l’esplorazione spaziale
Al centro del progetto c’è SERV (Science Exploration and Resource Vehicle), un veicolo spaziale progettato da ExLabs che sarà equipaggiato con microreattori sviluppati da Antares Nuclear. L’idea è semplice sulla carta, ma incredibilmente ambiziosa nella pratica: usare la potenza dell’energia nucleare per garantire una spinta costante e affidabile, superando i limiti dei tradizionali pannelli solari. Il traguardo è chiaro: mandare il primo veicolo spaziale commerciale alimentato a nucleare in orbita geostazionaria entro il 2029.
Ma perché proprio l’energia nucleare? Perché permette di ottenere molta più potenza rispetto ai sistemi solari, senza dipendere dall’illuminazione del Sole. Questo significa che SERV potrà affrontare missioni a lungo raggio e trasportare carichi fino a 5.000 kg, rendendolo un’opzione ideale per l’esplorazione dello spazio profondo o per operazioni di supporto a infrastrutture già presenti in orbita.
Antares Nuclear ha già mosso i primi passi concreti, inaugurando una struttura di 11.900 metri quadrati a Torrance, in California, dedicata allo sviluppo dei microreattori. E non sono gli unici a scommettere sull’energia nucleare nello spazio: Rolls-Royce sta lavorando su un proprio progetto grazie a un finanziamento dell’Agenzia Spaziale del Regno Unito, mentre la U.S. Space Force ha stanziato 35 milioni di dollari per sviluppare un veicolo spaziale altamente manovrabile alimentato da un microreattore.
Le sfide non mancano. Sicurezza, regolamentazioni e ostacoli tecnici sono da sempre un problema quando si parla di nucleare, e portarlo nello spazio aggiunge un livello di complessità non da poco. Ma se il progetto avrà successo, potremmo assistere a una vera rivoluzione nel settore spaziale. E chissà, magari un giorno il nucleare sarà la chiave per arrivare ancora più lontano, verso Marte e oltre.