lunedì, Marzo 31, 2025

Stati Uniti, dati privati dei consiglieri Trump diffusi sul web

Un vero e proprio scandalo sta riguardando la sicurezza degli Stati Uniti: ecco i dettagli

di Valentina Acri
stati uniti

Quando si parla di web sono tanti i vantaggi che si possono ottenere ma molto spesso non mancano problematiche e insidie in termini di sicurezza dati e privacy. Un caso del tutto particolare quello di cui si sta discutendo in queste ultime ore e che riguarda la sicurezza negli Stati Uniti. Secondo quanto diffuso, infatti, alcune informazioni private di funzionari della sicurezza nazionale degli Stati Uniti sono accessibili in rete.

A preoccupare particolarmente è proprio la diffusione di dettagli come numeri di telefono, indirizzi email e password presenti sul web di proprietà di persone dell’amministrazione del nuovo presidente Donald Trump. Scopriamo insieme nel corso di questo nuovo articolo tutti i dettagli che sono stati diffusi di recente.

Stati Uniti: password ed email presenti sul web

Non può certamente passare inosservata la notizia riguardante lo scandalo della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Nelle scorse ore, infatti, la testata giornalistica tedesca Der Spiegel, avrebbe scoperto indirizzi email, numeri di telefono e password di figure centrali nell’amministrazione Trump, tra cui Mike Waltz e  Tulsi Gabbard.

Non a caso, i giornalisti della testata, mediante l’utilizzato di appositi motori di ricerca e database di clienti hackerati e diffusi sul web, sono riusciti a ottenere questi importanti dati. Dati che nella maggior parte dei casi includono collegamenti diretti a profili LinkedIn e Instagram non ancora disattivati.

Un questione, dunque, che mette al centro la vulnerabilità dei dati visto che, secondo la testata tedesca, i numeri di telefono di Waltz e Gabbard sono collegati all’app Signal. Quest’ultima, infatti, nota come app di messaggistica sarebbe stata utilizzata per parlare di un attacco militare allo Yemen.

Una chat in cui i partecipanti non sarebbero stati solamente Waltz e Gabbard ma anche il direttore della CIA e altri alti funzionari. Tutto ciò, non fa altro che preoccupare dato che tali dati potrebbero essere utilizzati per attacchi di phishing, per installare malware ma anche per creare deepfake per entrare in importanti riunioni virtuali.

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