Una delle principali trasformazioni del mercato riguarda la composizione delle alimentazioni. Il diesel, anche se resta la scelta più diffusa, continua a perdere terreno. Scende, infatti, al 42,9% (-3,0 p.p.). Anche la benzina registra una lieve flessione, attestandosi al 39% (-0,4 p.p.). In parallelo, le ibride crescono fino al 9%. Il GPL e il metano mantengono una presenza importante con il 5,1% e il 2,1%. Mentre le elettriche pure e le plug-in
avanzano leggermente, raggiungendo lo 0,8% e l’1,1%.Sul fronte delle dinamiche di acquisto, il 57,7% delle transazioni è avvenuto tra privati e aziende. Mentre le vendite provenienti dal noleggio si mantengono stabili allo 0,8%. Interessante anche il dato delle auto-immatricolazioni, che segnano una crescita fino al 3,5%. A livello geografico, la Lombardia guida il mercato con il 15,7% dei trasferimenti. Seguita da Lazio (9,6%), Campania (9,5%), Sicilia (8,3%) e Veneto (8,1%).
Un’altra tendenza significativa riguarda l’età media delle vetture vendute. Le auto con oltre 10 anni rappresentano ancora una quota importante (48,3%), anche se in calo rispetto al passato (-1,8 p.p.). Crescono invece i passaggi di vetture più recenti: quelle tra 6 e 10 anni salgono al 17,4% (+1,2 p.p.). Nel complesso, il mercato dell’usato conferma la sua vitalità. Ciò che è emerso dai recenti dati raccolti è che il settore, anche se stabile, risulta essere protagonista di una trasformazione progressiva. Quest’ultima riguarda le preferenze degli automobilisti italiani. Non resta che attendere e scoprire le future evoluzioni del settore.