martedì, Aprile 1, 2025

NH1, l’impianto che sfrutta le maree per creare energia

Il progetto francese NH1 sfrutta le maree per produrre energia pulita e costante, senza impatti visivi o acustici.

di Margherita Zichella
Il progetto francese NH1 sfrutta le maree per produrre energia pulita e costante, senza impatti visivi o acustici.

Il mare non porta solo onde, ma anche energia. E in Francia stanno per dimostrarlo con un progetto che potrebbe cambiare le carte in tavola per le rinnovabili. Si chiama NH1 ed è un impianto mareomotrice che sfrutta le correnti oceaniche per produrre elettricità. Ora ha ottenuto un finanziamento da 31,3 milioni di euro dall’Unione Europea, un bel colpo per Normandie Hydroliennes, l’azienda che lo sta sviluppando.

 

La Francia punta sulle turbine sommerse

L’idea è semplice, ma potente: installare quattro turbine nel Canale di Alderney, una delle zone con le maree più forti al mondo. Una volta a regime, l’impianto dovrebbe generare circa 34 GWh all’anno, sufficienti per alimentare 15.000 case. E tutto questo senza dover contare sul sole o sul vento, ma solo sull’inesorabile movimento dell’oceano.

Ma perché tutto questo interesse per l’energia mareomotrice? Perché è prevedibile e costante. A differenza del solare e dell’eolico, che dipendono dal meteo, le maree seguono il ritmo della Luna, garantendo un flusso stabile di energia. In più, le turbine vengono immerse sott’acqua, quindi niente fastidi visivi o acustici. Insomma, una soluzione elegante per chi vuole energia pulita senza paesaggi invasi da pale eoliche.

L’Unione Europea ha premiato NH1 proprio per il suo potenziale, inserendolo tra gli 85 progetti più innovativi nel settore della sostenibilità. E il bello è che quasi tutto verrà prodotto in Francia: le turbine AR3000, tra le più potenti al mondo, saranno assemblate in Normandia, con l’80% dei componenti provenienti da aziende locali. Questo significa lavoro: si parla di 400 nuovi posti diretti e indiretti, con prospettive ancora più ambiziose per il futuro.

Se tutto va secondo i piani, NH1 entrerà in funzione entro il 2028. Ma questa potrebbe essere solo la prima fase: il Canale di Alderney ha un potenziale di ben 5 GW, e la Francia sembra intenzionata a sfruttarlo. Con il costo dell’energia mareomotrice che si prevede sempre più competitivo, non è difficile immaginare un futuro in cui l’oceano diventi una delle nostre fonti di energia più affidabili.

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