L’Università di Nanchino in Cina ha ideato un nuovo dispositivo elettrochimico. Il suo scopo è intervenire nella lotta contro l’inquinamento atmosferico e nella produzione di ossigeno in ambienti estremi. Il dispositivo promette di scindere l’anidride carbonica (CO2) in carbonio e ossigeno puro. Senza la necessità di temperature e pressioni elevate. Fattori normalmente richiesti per simili reazioni chimiche. Una caratteristica che lo distingue da altre tecnologie simili è la sua capacità di operare in condizioni più moderate. Rendendolo più versatile e facilmente adattabile a diverse applicazioni.
Dettagli su un nuovo dispositivo elettrochimico
Il team di ricercatori cinesi ha sviluppato una tecnica innovativa. Quest’ultima riguarda la scissione della CO2 che sfrutta il litio come intermediario, invece, degli idrogeni tradizionalmente utilizzati. In tale processo, la CO2 viene ridotta elettrochimicamente attraverso due fasi successive. Prima il litio reagisce con la CO2. Ciò per formare carbonato di litio (Li2CO3). Poi si trasforma in ossido di litio (Li2O) e carbonio elementare. Durante tale processo, si libera ossigeno gassoso (O2) come sottoprodotto. Il dispositivo utilizza un catodo con un catalizzatore a base di rutenio e cobalto. Ottimizzato per raggiungere un’efficienza di produzione di ossigeno superiore al 98,6%. Un risultato superiore alla fotosintesi naturale.
Tale tecnologia ha un ampio potenziale di applicazione. Se alimentato da fonti rinnovabili, potrebbe, infatti, contribuire alla neutralizzazione della CO2. Un passo importante verso la sostenibilità ambientale. Tra le sue possibili applicazioni ci sono il supporto vitale sottomarino. E la purificazione dell’aria in ambienti chiusi. A cui si aggiunge il trattamento dei rifiuti industriali e la produzione di ossigeno per missioni spaziali.
A tal proposito, potrebbe essere usata durante le missioni su Marte. Qui la produzione di ossigeno è essenziale per la sopravvivenza degli esploratori. La tecnica è stata testata con successo anche con un’atmosfera marziana simulata. Composta principalmente da CO2. Inoltre, il dispositivo potrebbe anche contribuire a ridurre le emissioni di gas serra provenienti dalle industrie. In tal modo, suddetta tecnologia potrebbe intervenire nelle strategie globali di decarbonizzazione. Al momento, i ricercatori non hanno fornito dettagli esatti sulla quantità di ossigeno generato in condizioni marziane, i test preliminari sono promettenti.