Le fonti di energia rinnovabile, al giorno d’oggi, rappresentano una delle più importanti soluzioni che i diversi Paesi hanno a disposizione per poter porre fino a un uso considerevole dei combustibili fossili. Se da una parte, energia eolica e solare sono le principali protagoniste della transizione energetica, dall’altra l’uso dei combustibili fossili per la produzione di energia è purtroppo molto elevato.
Non a caso, infatti, negli ultimi anni il consumo globale di energia ha subito un considerevole aumento, passando al 2,4% nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019. Energia, che, purtroppo, ha come principale fonte di produzione i combustibili fossili.
Energia rinnovabile: i vantaggi delle correnti oceaniche
Come parte della transizione energetica, l’energia rinnovabile non può che svolgere un ruolo fondamentale per porre fine all’uso dei combustibili fossili. Come sappiamo, però, l’energia solare ed eolica non può bastare per soddisfare le attuali esigenze. La soluzione? Secondo uno studio condotto degli Stati Uniti si potrebbero sfruttare le correnti oceaniche per ottenere energia pulita.
Secondo quanto analizzato dai ricercatori, i dati raccolti in oltre trent’anni dal Global Drifter Program della NOAA mostrano che la densità di potenza delle acque, in zone come la costa orientale della Florida e il Sudafrica, supera i 2.500 watt per metro quadro. Dati che secondo gli esperti hanno un valore più alto di 2,5 volte rispetto all’energia eolica. Zone come Giappone, Filippine e Vietnam, invece, sono in grado di offrire una minore densità di potenza a causa di acque molto profonde. In questi casi, infatti, l’installazione di turbine a corrente oceanica per l’estrazione di energia sarebbe molto difficile.
Le speranze sull’energia marina lasciano ben sperare gli esperti visto che sono molto più costanti rispetto ad altre fonti come quella solare ed eolica. Naturalmente l’estrazione di energia marina richiederebbe ancora tanto lavoro considerando che studi e sviluppo sono ancora molto indietro.