Abbiamo seguito con attenzione l’evoluzione di Manus AI, l’agente sviluppato dalla startup di Pechino Butterfly Effect, e ora è ufficiale: l’azienda ha lanciato la sua prima app per dispositivi mobili e ha dato il via a una struttura in abbonamento che segna un nuovo capitolo per il progetto. Dopo una fase di beta privata, anche noi abbiamo potuto testarlo, e ora l’apertura al pubblico porta con sé tariffe e funzionalità ben definite.
L’app è disponibile sia per Android che per iOS, tutto già disponibile al download adesso.
Due piani a pagamento e una versione gratuita
Il modello di abbonamento prevede due opzioni principali: una versione base al costo di circa 36 euro al mese e una versione avanzata che richiede un esborso mensile di 184 euro (calcolati secondo i tassi di cambio attuali). Una scelta ambiziosa, considerando che il servizio resta in fase beta.
Il piano premium consente di gestire fino a cinque attività contemporaneamente e mette a disposizione una quantità superiore di crediti di calcolo. Nonostante il debutto a pagamento, Butterfly Effect ha confermato che esisterà anche una versione gratuita dell’agente, seppur con funzioni limitate.
Il cuore di Manus AI resta basato su modelli esistenti, tra cui Claude di Anthropic, un dettaglio che ci sembra rilevante per valutare potenza e versatilità dello strumento.
Una strategia controcorrente nel panorama cinese
Il lancio del sistema a pagamento avviene in un momento in cui, in Cina, molte aziende tech stanno offrendo servizi AI gratuiti per guadagnare terreno sugli utenti. Dopo l’arrivo di DeepSeek R1, anche nomi come Tencent, Alibaba e Baidu hanno accelerato sul fronte delle offerte. Proprio Baidu ha reso Ernie Bot gratuito già a febbraio, accentuando la pressione competitiva.
Butterfly Effect, invece, ha scelto una strada diversa, puntando su un posizionamento più esclusivo e, al tempo stesso, cercando nuovi fondi. Secondo quanto riportato da The Information, l’azienda è al lavoro per chiudere un round di investimenti con una valutazione che supera i 460 milioni di euro. Tra i finanziatori già coinvolti ci sono ZhenFund e HSG (ex Sequoia China).
L’impressione è che Manus voglia distinguersi più per la qualità e la struttura del servizio che per la diffusione di massa. Resta da vedere se il mercato premierà questo approccio, ma intanto l’app è qui, ed è pronta a raccogliere i primi feedback su scala globale.