Ogni anno in Italia milioni di automobilisti si “dimenticano” di pagare multe e bollo auto, e i numeri sono talmente alti che viene da chiedersi se sia più l’eccezione o la regola. Secondo Il Sole 24 Ore, parliamo di oltre 10 milioni di cartelle esattoriali per un valore complessivo di 4,4 miliardi di euro. Sanzioni stradali e bolli non pagati finiscono nel “magazzino” del Fisco, dove spesso rimangono bloccati tra riscossioni difficili e annullamenti.
La lunga lotta contro le multe non pagate
Per i Comuni la questione è particolarmente pesante: su 3 miliardi di multe emesse ogni anno dalla Polizia municipale, circa un terzo rimane non incassato. Questo significa che i bilanci locali si ritrovano con un buco di oltre un miliardo, soldi che avrebbero potuto finanziare servizi pubblici o migliorare le infrastrutture.
Le Regioni, invece, devono fare i conti con l’evasione del bollo auto. Ogni anno in Italia ci sono circa 45 milioni di veicoli tenuti a pagarlo, e nel 2024 l’incasso previsto era di 5,44 miliardi di euro. Peccato che il 15% dei contribuenti non versi quanto dovuto, facendo mancare alle casse regionali una fetta importante delle entrate. Anche se una parte viene recuperata, il problema rimane, perché il bollo è una delle principali fonti di finanziamento per i governi regionali.
E poi c’è la Polizia Stradale, che registra un’altra voragine nei pagamenti: mancano all’appello quasi 1,6 miliardi di euro da multe non riscosse. È una situazione che si ripete ogni anno, alimentando un circolo vizioso dove le sanzioni vengono emesse ma difficilmente incassate.
Il punto è che, tra ricorsi, tempi lunghi e sistemi di riscossione poco efficaci, chi non paga spesso la fa franca. Questo non solo danneggia le casse dello Stato e degli enti locali, ma crea anche un senso di ingiustizia tra chi, invece, è in regola. La domanda resta: basteranno nuove misure per ridurre il fenomeno o si continuerà a rincorrere chi non paga, senza mai riuscire a recuperare tutto?