Con un colpo di scena degno di un thriller politico, se il thriller comprendesse un presidente statunitense ed un’app, Donald Trump ha deciso di prorogare per altri 75 giorni la scadenza della legge che impone a ByteDance la vendita o il blocco di TikTok. La notizia è arrivata a poche ore dal termine della precedente proroga. Sul suo social Truth Social, il presidente ha annunciato la firma di un nuovo ordine esecutivo per mantenere attiva l’app, tra lo stupore e il sollievo di milioni di utenti. In un clima già teso, questa mossa rischia di incendiare ancora di più i rapporti con Pechino. Le nuove tariffe del 34% su prodotti cinesi aggiungono infatti benzina sul fuoco. Trump ha lasciato trapelare che, in cambio di un’intesa su TikTok, le tariffe potrebbero anche essere ridiscusse. È un braccio di ferro o una partita a scacchi? Intanto il tempo scorre e non si sa ancora chi urlerà allo “scacco matto”.
ByteDance resiste, ma le pressioni per TikTok aumentano
La società madre di TikTok non cede. ByteDance ha dichiarato pubblicamente che i colloqui con il governo statunitense sono ancora in corso. Nessuna apertura a una cessione, nessun passo indietro sulla proprietà. Ha ammesso però che “restano nodi da sciogliere” prima di poter arrivare a un accordo. Secondo l’Associated Press, un’intesa sembrava vicina, ma la Cina avrebbe improvvisamente fatto muro. Pechino chiede che si parli anche di tariffe, trasformando TikTok in una pedina di una partita molto più ampia. Il governo cinese è davvero disposto a sacrificare un colosso digitale? Oppure vuole solo alzare la posta? Nel frattempo, tra i possibili acquirenti continuano a circolare nomi pesanti. Oracle, Blackstone, Amazon e persino Frank McCourt e Perplexity. Tutti in attesa, tutti pronti, ma nessuno entra ancora in pista.
TikTok è ancora disponibile, ma la tensione resta palpabile. Dopo un breve shutdown volontario e la rimozione dagli store da parte di Google e Apple, la piattaforma era tornata online solo grazie all’intervento diretto del Procuratore Generale. La legge resta, così come il rischio di sanzioni miliardarie. Una proroga, però, non è una soluzione, è solo un rinvio. Quanto ancora può durare questo limbo? Gli utenti americani continuano a scrollare, a postare, a sperare. Intanto, sopra le loro teste, si combatte una battaglia geopolitica e TikTok, suo malgrado, è diventata il simbolo di una nuova guerra fredda digitale.