Il cielo si sta affollando e la corsa allo spazio digitale si fa sempre più interessante. Il prossimo 9 aprile sarà una data da segnare: Amazon lancerà i suoi primi satelliti operativi del Project Kuiper, il colosso del cloud e dell’e-commerce scende ufficialmente in campo per sfidare Starlink, la rete spaziale firmata Elon Musk.
La corsa allo spazio si intensifica
Fino a oggi, Starlink ha avuto praticamente campo libero: oltre 7.000 satelliti in orbita, 5 milioni di utenti in 125 Paesi e una copertura che ha cambiato le carte in tavola per l’accesso a Internet in zone remote. Ma Amazon non è certo il tipo da restare spettatore. Con un investimento da 10 miliardi di dollari (che alcuni stimano possa raddoppiare), Kuiper punta a costruire una mega-costellazione di oltre 3.000 satelliti per portare la banda larga anche dove oggi il Wi-Fi è un sogno lontano.
Il primo lancio “vero” sarà effettuato con un razzo Atlas V della United Launch Alliance, direttamente da Cape Canaveral, in Florida. Questa volta non si tratta di prototipi o test: Amazon manderà in orbita i primi satelliti “definitivi”, quelli pronti a entrare in servizio. Sarà tutto in diretta, ovviamente — che spettacolo sarebbe altrimenti?
Certo, Amazon arriva un po’ in ritardo rispetto a SpaceX, e questo significa una cosa sola: dovrà correre. Entro luglio 2026 deve aver lanciato almeno la metà della costellazione prevista, pena il rischio di perdere l’autorizzazione della FCC. Per farlo, ha già prenotato oltre 80 lanci con vari fornitori, inclusi Blue Origin (di Jeff Bezos, ovviamente) e persino… SpaceX. Sì, anche i rivali a volte tornano utili.
Il punto di forza? Amazon scommette su ciò che conosce meglio: cloud, infrastrutture e logistica globale. E se riesce a combinare tutto questo con una rete satellitare efficiente, Kuiper potrebbe diventare molto più di un’alternativa a Starlink. Potrebbe essere una rivoluzione parallela. E in un cielo sempre più affollato, lo spazio per un nuovo player di peso sembra esserci ancora.