Immagina un’Italia parallela, ma tutta digitale. Niente piazze, niente traffico, niente gelati al pistacchio — solo 60 milioni di italiani sintetici, creati al computer. Non è fantascienza, è Replica Italia, il nuovo progetto firmato Clearbox AI, una startup torinese che sta facendo parlare di sé per aver dato vita a quello che definiscono il primo Gemello Digitale del Paese.
Un’Italia virtuale per testare il cambiamento
Ma cos’è, in pratica? È come avere un’Italia virtuale in miniatura, popolata da profili realistici che rappresentano età, lavori, preferenze, abitudini. Una specie di gigantesco laboratorio in cui sperimentare idee, testare soluzioni, prevedere reazioni e comportamenti… senza mettere a rischio la privacy di nessuno. Tutto questo, ovviamente, senza bisogno di disturbare nessun cittadino reale.
L’idea alla base è semplice ma potente: se posso simulare come reagirebbe l’Italia a un nuovo piano urbanistico, a un cambiamento fiscale o al lancio di un prodotto, posso evitare un sacco di errori prima ancora di portarli nel mondo reale. E qui non si parla solo di numeri: i “cittadini virtuali” di Replica Italia sono dinamici, evolvono nel tempo, cambiano gusti, si adattano agli eventi. Proprio come noi, ma senza lo stress.
Il progetto è nato al Politecnico di Torino e oggi punta in alto. Gli usi potenziali sono tantissimi: dalla pianificazione urbana alla sanità, dalla gestione delle emergenze climatiche al marketing. Tutto in un ambiente controllato e, soprattutto, eticamente più sicuro.
E se ti stai chiedendo: “Ok, ma è solo per l’Italia?”, la risposta è no. Clearbox AI lo dice chiaramente: Replica Italia è solo l’inizio. Il sistema è scalabile e può essere adattato a qualsiasi altro Paese. Immagina un gemello digitale della Francia, del Giappone, o di una singola città: il potenziale per costruire simulazioni intelligenti e prendere decisioni più informate è enorme.
Insomma, l’idea è questa: se possiamo sperimentare in digitale, possiamo sbagliare meno nella realtà. E forse, vivere un po’ meglio.