Nello spazio si sta verificando una situazione potenzialmente disastrosa. Quest’ultima riguarda l’orbita bassa terrestre. Zona compresa tra i 500 e i 2000 chilometri di altitudine. Da un lato tale regione dello spazio rappresenta una risorsa importante. Ciò per la connettività globale, l’osservazione della Terra e la scienza. Dall’altro rischia di trasformarsi in una trappola letale fatta di detriti e relitti spaziali.
Pericolo per i detriti nello Spazio
La Cina, con i suoi progetti Guowang e Qianfan, costellazioni da 10.000 satelliti ciascuna, si prepara a rivoluzionare l’infrastruttura digitale del pianeta. Eppure, le modalità con cui intende farlo sollevano forti preoccupazioni. A differenza di altre agenzie spaziali, Pechino ha spesso dimostrato una scarsa attenzione alle norme internazionali di sicurezza orbitale. I razzi della serie Long March, in particolare, sono noti per lasciare i loro stadi superiori abbandonati in orbita a quote elevate. Ovvero dove l’atmosfera è troppo rarefatta per garantire un rientro naturale nell’arco di tempi ragionevoli.
Il rischio non è soltanto teorico. Ogni stadio lasciato a vagare nello spazio rappresenta un potenziale proiettile in grado di distruggere satelliti attivi, stazioni spaziali o altri oggetti in orbita. La cosiddetta “Sindrome di Kessler” ipotizza uno scenario in cui una collisione genera una cascata di detriti sempre più incontrollabile. Con tali premesse, quest’ultima potrebbe diventare realtà, rendendo alcune regioni dello spazio inaccessibili.
Eppure, la Cina non è sola. Anche SpaceX, con la sua ambiziosa rete Starlink, ha lanciato migliaia di satelliti. Anche se adotta procedure di rientro controllato per i propri razzi, la massa crescente di oggetti in orbita rappresenta comunque un problema crescente per astronomi, agenzie spaziali e osservatori. I satelliti riflettono la luce del Sole, interferendo con le osservazioni astronomiche. Dunque, le probabilità di collisione continuano ad aumentare. Con tali premesse, senza un accordo internazionale vincolante che regoli il traffico spaziale il rischio è che la situazione venga compromessa per sempre.