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C’è un certo sospiro di sollievo nell’aria, almeno per chi lavora (o vive) nel mondo tech: l’amministrazione Trump ha deciso di escludere smartphone, computer, e altri dispositivi elettronici dai nuovi dazi doganali. Un’esenzione arrivata un po’ a sorpresa, e pubblicata in serata da US Customs and Border Protection. Il motivo? Evitare che i consumatori americani si ritrovino a pagare iPhone, MacBook o Galaxy con rincari da capogiro, e allo stesso tempo non far deragliare le strategie globali di giganti come Apple, Samsung o Nvidia.
Stop ai dazi sui device tech: tregua o strategia USA?
Di base, i dazi previsti erano pesanti: 125% sui prodotti cinesi, e un ulteriore 10% su quelli dal resto del mondo. Ma l’amministrazione ha fatto marcia indietro su una fetta di mercato troppo delicata per essere toccata a cuor leggero. Parliamo di smartphone, portatili, dischi rigidi, chip di memoria, GPU — tutte cose che non solo sono richieste ogni giorno da milioni di persone, ma che, in gran parte, non si producono in America. Spostare la produzione in casa? Ci vorrebbero anni. Troppi.
Ecco perché, secondo chi segue da vicino il dossier, questa mossa serve a guadagnare tempo ed evitare che dazi cumulativi affossino l’intero settore tech. L’esenzione tocca anche le macchine per la produzione di semiconduttori — un bel regalo per aziende come TSMC, che sta già investendo pesantemente negli USA. Apple, ovviamente, è tra i grandi vincitori: iPhone, iPad, Mac e Apple Watch restano fuori dal campo dei dazi. Non così fortunati, invece, AirPods, HomePod e console da gioco come la futura Nintendo Switch 2.
Ma attenzione: non è una pace definitiva. Questa esenzione serve a evitare il doppio colpo da dazi generali e settoriali, ma non vuol dire che tutto resterà così. Anzi, il rischio è che nei prossimi mesi arrivino dazi mirati, soprattutto sui semiconduttori. Trump ci ha girato intorno più volte, e anche se per ora non ha premuto il grilletto, il messaggio è chiaro: prepariamoci.
Intanto però, per chi lavora (o si diverte) con la tecnologia, è una piccola boccata d’ossigeno. Ma resta da capire per quanto durerà.