venerdì, Aprile 25, 2025

I dati personali e l’IVA: una nuova visione fiscale

I dati personali e l'IVA: una nuova visione fiscale

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L’Italia ha preso una posizione innovativa, trattando i dati personali come una merce soggetta all’imposta sul valore aggiunto (IVA). Questo approccio potrebbe rivoluzionare il modello di business non solo dei social media, ma di tutte le piattaforme digitali che offrono servizi “gratuiti” in cambio di informazioni personali. Si tratta di una tesi che, se confermata, potrebbe cambiare drasticamente le regole fiscali e far emergere un nuovo modo di pensare il mercato dei dati.

La questione è già sotto esame dalle autorità fiscali italiane, che hanno avviato accertamenti per gli anni 2015 e 2016, periodo vicino alla scadenza della prescrizione. Sebbene i numeri coinvolti non siano ancora definitivi, l’accertamento potrebbe segnare solo l’inizio di un’analisi più approfondita riguardo la fiscalità sui dati.

I dati personali e il cambiamento nelle piattaforme digitali

Le richieste di pagamento sono elevate, con 887,6 milioni di euro richiesti a Meta, 140 milioni a LinkedIn e 12,5 milioni a X (ex Twitter), portando a un totale che supera il miliardo di euro. Sebbene queste somme possano sembrare relativamente basse rispetto ai profitti di queste aziende, le implicazioni sono enormi, e potrebbero riscrivere le regole del settore digitale.

Meta ha già reagito, dichiarando di collaborare con le autorità fiscali italiane, ma esprimendo disaccordo sull’idea che l’accesso ai social network debba essere tassato con l’IVA. Secondo l’azienda di Zuckerberg, il pagamento in dati personali non dovrebbe essere trattato allo stesso modo di una transazione monetaria.

Se questa visione fiscale venisse confermata, però, l’effetto potrebbe estendersi ben oltre i social media. Qualsiasi azienda che raccoglie dati, dai negozi online alle compagnie aeree, potrebbe essere obbligata a rivedere il proprio modello fiscale. A livello europeo, la questione potrebbe spingere gli altri Stati membri a prendere decisioni simili, creando un precedente che potrebbe cambiare le normative a livello comunitario.

Gli esperti osservano con attenzione questa evoluzione, che potrebbe portare a una revisione complessiva dell’ecosistema digitale, con aziende costrette a riconsiderare il valore fiscale dei dati che raccolgono.

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