mercoledì, Aprile 23, 2025

Micelio e raffrescamento naturale

Una nuova innovazione per gli immobili: piastrelle di micelio per il rinfrescamento naturale

Funghi

Fino a pochi anni fa, sarebbe stato impensabile ipotizzare un impiego del micelio – ovvero la rete sotterranea di filamenti che costituisce la parte vegetativa dei funghi – nel settore delle costruzioni. Oggi, però, la bioedilizia sta vivendo un’evoluzione importante, spingendosi verso l’utilizzo di materiali naturali, sostenibili e ad alte prestazioni. Tra le sperimentazioni più promettenti figura quella della Nanyang Technological University di Singapore (NTU Singapore), che ha progettato piastrelle innovative a base di micelio capaci di contribuire al raffrescamento naturale degli ambienti abitativi.

Il progetto nasce dalla combinazione tra micelio e scarti organici, che insieme danno origine a un biocomposito altamente poroso, in grado di fornire un eccellente isolamento termico. Questo materiale si ispira alla pelle degli elefanti, celebre per la sua struttura irregolare che permette la dispersione del calore corporeo.

Un design ispirato alla natura per migliorare l’efficienza termica

Le piastrelle, infatti, presentano una superficie rugosa che emula le caratteristiche della pelle pachidermica, migliorando le prestazioni di raffreddamento. I test condotti dal team, in collaborazione con lo studio bioSEA, hanno dimostrato che queste piastrelle permettono una dissipazione del calore del 25% più rapida rispetto a quelle con superficie liscia. Inoltre, grazie alla natura idrofobica del micelio, in condizioni di elevata umidità o simulazioni di pioggia, la temperatura interna si riduce ulteriormente fino al 70%, rendendo queste soluzioni particolarmente efficaci nei climi caldi e tropicali.

La produzione delle piastrelle avviene attraverso un processo totalmente naturale: il Pleurotus ostreatus, comunemente noto come fungo ostrica, viene coltivato su un substrato di trucioli di bambù e scarti vegetali. Dopo una fase di crescita al buio di circa quattro settimane, il materiale viene essiccato per interrompere lo sviluppo del fungo, rendendo il composto stabile e pronto all’uso.

Questa tecnologia non solo rappresenta un passo avanti in termini di sostenibilità, ma potrebbe ridurre sensibilmente l’impatto ambientale del settore edile, offrendo una valida alternativa ai materiali isolanti sintetici, spesso dannosi per l’ecosistema. Se siete interessati all’argomento ecosostenibilità e innovazioni vi consigliamo articoli simili.

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