venerdì, Aprile 25, 2025

Google sperimenta un generatore di meme su Gboard

Un nuovo strumento Google, ancora in fase di sviluppo, potrebbe trasformare la tastiera Android in una fabbrica di contenuti virali.

Google

Non si tratta ancora di una funzione ufficiale, ma le prime immagini parlano chiaro. Google sta provando a creare un generatore di meme integrato nella Gboard, la tastiera digitale dei dispositivi Pixel e molti smartphone Android. Il nuovo strumento, chiamato “Meme Studio”, utilizzerebbe l’AI per creare contenuti direttamente dalla tastiera, senza dover usare app esterne. L’idea è ambiziosa, ma la sua realizzazione è ancora in fase di sviluppo. Secondo Android Authority, che ha potuto visionare una versione preliminare grazie a una fonte interna, il sistema presenta più di una limitazione tecnica e concettuale.

Meme Studio dentro Google: idea divertente, ma ancora da rifinire

Il generatore dovrebbe offrire due modalità: una manuale e una completamente automatizzata. Nella prima, l’utente sceglie un’immagine base, aggiunge del testo, poi modifica solo posizione e dimensioni della didascalia. Nessuna possibilità di cambiare font o colore. La modalità automatica, invece, lascia tutto all’IA. Basta inserire un argomento e la macchina seleziona immagine e testo. I problemi emergono proprio qui: spesso l’immagine non ha alcun legame con il contenuto generato e le battute risultano poco incisive. Non mancano nemmeno filtri troppo rigidi che bloccano anche contenuti innocui.

Il progetto è ancora in corso di sviluppo, quindi è normale che non sia perfettamente funzionante. Tuttavia, le limitazioni rilevate fanno sorgere dubbi sulla sua reale utilità per il pubblico abituale dei meme, solito a libertà creativa e strumenti flessibili. Per ora, Meme Studio appare più adatto a chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di contenuti. Il fatto che venga integrato nella Gboard può facilitarne l’accesso, ma non è detto che questo basti a decretarne il successo.

L’integrazione con l’intelligenza artificiale promette risultati sorprendenti, ma il contesto e il tono giusto restano difficili da cogliere. La funzione è protetta da filtri pensati per evitare contenuti inappropriati, ma questi rischiano di essere troppo severi. Non è chiaro quando, o se, il Meme Studio verrà lanciato al pubblico. Fino ad allora, resterà una curiosa sperimentazione tra le righe del codice della Gboard.

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