Le banche, la tecnologia blockchain e le criptovalute, vanno sempre più a braccetto, e tutto grazie ai clienti che da mesi cercano di avvicinare il comparto bancario verso l’innovazione con l’aiuto di Silvergate Capital, Signature Bank e JP Morgan. Queste tre banche segneranno l’inizio di una grande rivoluzione.
Criptovalute: la rivoluzione è vicina
Silvergate Capital
Tra le prime scoviamo Silvergate Capital, banca californiana considerata oggi leader del comparto nell’ambito fintech e delle criptovalute. Nel 2019 il battesimo sui mercati salì in maniera repentina: 89,3 dollari al momento della scrittura, in rialzo del 586,9% rispetto al giorno d’esordio sul NYSE.
Di grande trasporto però è soprattutto la Silvergate Exchange Network, nonché la piattaforma di pagamenti digitali creata per soddisfare la richiesta dei clienti interessati alla criptovalute. Ad oggi questo coinvolge 76 piattaforme di exchange e circa 600 investitori istituzionali (per un volume complessivo di 59 miliardi di dollari).
Signature Bank
Vi è anche la banca newyorchese che gestisce un portafoglio di asset dal valore di 74 miliardi di dollari e che prende il nome di Signature Bank. Per giunta, ultimamente è sorta una nuova piattaforma, denominata Signet Digital Payments System, la quale fa leva su una tecnologia blockchain che permette ai clienti della banca di effettuare transazioni in tempo reale. Grazie a questa, l’istituto bancario ha incassato oltre 10 miliardi di dollari in depositi.
JP Morgan
La multinazionale USA JP Morgan ha lanciato delle novità interessanti in campo criptovalutario: ha così creato una propria moneta digitale, denominata JPM Coin, e nei suoi uffici newyorchesi ha posto una divisione focalizzata esclusivamente sulle valute virtuali (Onyx), con oltre cento impiegati. Non finisce qui, perché la banca ha realizzato un Blockchain Center of Excellence, finalizzato ad effettuare ricerche nel campo della blockchain e sugli usi potenziali delle tecnologie correlate.