Nonostante gli sforzi di Google, la situazione è ancora critica. Il rapporto annuale della sicurezza Android ha rivelato che sono circa 400 milioni i dispositivi a rischio di attacchi informatici. Stavolta, però, la colpa non è del robottino verde. Nella maggior parte dei casi, infatti, dovrebbero essere i produttori degli smartphone ad occuparsi degli utenti.
Il problema dei vecchi dispositivi Android
A costituire questo largo numero di smartphone problematici sono soprattutto i vecchi dispositivi. Questi, infatti, non ricevono più gli aggiornamenti e non possono avere accesso alle nuove misure di sicurezza. I bug, le falle e le vulnerabilità, ad esempio, non vengono risolte dai produttori e costituiscono le maggiori porte d’accesso per gli hacker. Gli smartphone più datati, inoltre, iniziano ad essere abbandonati anche da applicazioni importanti per lo stesso motivo.
Gli sforzi di Google migliorano la situazione
Secondo il rapporto annuale della sicurezza, Google protegge efficacemente il 70 per cento dei dispositivi attivi. La parte restante è formata da tutti quei device che utilizzano una versione precedente ad Android 4.4 KitKat. Gli attacchi degli hacker, inoltre, sono diminuiti del 40 per cento nell’ultimo anno grazie alle nuove direttive di Google. La maggior parte dei dispositivi viene infettata tramite il download di applicazioni non certificate. Per questo motivo sarebbe meglio scaricare le app soltanto da Google Play Store e installare qualche tipo di antivirus sullo smartphone. Chi ha un dispositivo aggiornato, comunque, può ritenersi sufficientemente protetto. Gli attacchi informatici che fanno leva sulle vulnerabilità del sistema operativo sono molto rari nei nuovi telefoni.