Apple contro l’uso di smartphone e tablet durante i concerti. E si sa, quando si tratta di musica e copyright, Cupertino è sempre molto lungimirante. Tanto che l’ultima trovata è quella di aver sviluppato un sistema che blocca gli iPhone in determinati contesti.
Ci sono eventi – concerti, manifestazioni, opere teatrali, ma anche musei e luoghi istituzionali che serbano in sé la specialità del momento. Uno scatto e una parte di quella esclusività diventa nostra. Se finora, dunque, soprattutto durante un concerto, era emozionante condividere con il cantante l’atmosfera della serata e postarla sui diversi social network.
Ovviamente, molte le polemiche. Dopo un costo del biglietto, infatti, l’utente Apple avrà anche tutto il diritto di conservare un ricordo di quel momento. D’altra parte, alcuni artisti non gradiscono essere ripresi costantemente e finire nei video non autorizzati. A prevalere, comunque, è la fetta di utenza che lamenta una violazione della libertà d’uso di un dispositivo che hanno acquistato e che sentono di dover usare quando e dove vogliono.
Il brevetto blocca fotocamera
Apple è stata forse la prima ad aver avuto una sensibilità molto accesa nei confronti della musica e di chi l’ama. Suo il merito di aver cambiato il modo di ascoltarla e di averla resa più accessibile. E, probabilmente, non tutti sanno che nel 2009 già aveva chiaro che questo libero accesso alla musica e non solo avrebbe creato qualche problema.
Nacquero così i primi brevetti, sottoposti come prassi ad una commissione apposita. In pratica, questo nuovo sistema si sarebbe avvalso di una tecnologia applicabile alle fotocamere digitali e basata sugli infrarossi. Questi avrebbero impedito di scattare foto o girare video in particolari circostanze, evitando di violare il copyright o la privacy. La fotocamera dell’iPhone, dunque, proprio grazie a questo sistema di infrarossi, verrebbe disabilitata.
Certo, nell’era dei social come Facebook Live o Periscope, solo per citarne un paio, questa lotta allo scatto sembra titanica se non impossibile. In passato, ai concerti, si vietava l’uso delle macchine fotografiche. Ma uno smartphone – e non solo – oggi lo posseggono proprio tutti. Il divieto di immortalare un momento, una diretta, appare davvero come una violazione alla libertà d’uso di un oggetto (in questo caso un iPhone) che si è acquistato e che si deve usare come più aggrada.
Una vera e propria polemica che vede contrapposte due “fazioni”, ognuna con le proprie ragioni. Privacy e copyright da una parte e libero arbitrio dall’altra: entrambe molto pesanti. Ma decisamente più importante, nel caso specifico, probabilmente la seconda.