La biopsia di domani sarà digitale. Il nuovo traguardo si deve ad un recente studio realizzato dall’eccellenza medica italiana. E che apre finalmente una nuova strada all’impiego di una tecnica completamente innovativa per la valutazione delle biopsie.
Questa nuova tecnologia sarà mirata allo studio e alla valutazione dei tumori solidi e dei tessuti. In pratica, si renderanno digitali le cellule tumorali in odo tale da poterne mappare il genoma in secondo momento. Mettendo a confronto la digitalizzazione delle cellule maligne con quelle sane, si ottiene la diagnosi definitiva.
Ciò farà in modo che medici e pazienti possano giungere nel più breve tempo possibile ad una diagnosi effettiva ed adeguata. Si sa, inoltre, come in alcuni casi la tempestività sia determinante e la prevenzione necessaria. E, nondimeno, si potrà intervenire con terapie più adeguate e mirate al caso specifico.
Una scoperta decisamente fondamentale per la cura dei tumori, per la sua precisione e per l’efficacia nella scelta delle terapie. La biopsia, infatti, è il primo passo fondamentale per diagnosticare un tumore e per capire qual sia effettivamente il suo stadio di sviluppo. E la tecnica della digitalizzazione risolve il problema della corretta individuazione delle cellule tumorali.
Una tecnologia tutta italiana
Questa nuova tecnica si deve a due italiani che si dividono tra due laboratori dislocati tra Bologna e San Diego, Gianni Medoro, inventore della tecnologia e Nicolò Manaresi, coordinatore dello studio. In pratica, quel che si ottiene è una fotografia delle singole cellule, come fossero ciascuna un pixel. Grazie ad essa, è poi possibile procedere ad esaminarne il genoma. Ciò fa in modo che si possa facilmente distinguere tra tumore primario o metastasi, a seconda del diverso stadio in cui si trovano. Ecco, dunque, la possibilità fornita agli oncologi di procedere con un approccio finalizzato al caso specifico.
Una nuova frontiera nella cura dei tumori che ha origine nella diagnosi per un indirizzamento ad hoc della terapia da seguire. Ma, di fatto, aumentando le possibilità di guarigione.