Cosa c’è di vero? Nulla. Probabilmente, il solo fatto che Marte, sin dall’antichità, ha sempre affascinato l’uomo. Già con i primi tentativi di scorgere la sua superficie rossa, non importa che fosse ad occhio nudo o con primitivi telescopi. Ma il pianeta rosso, grande come la Luna, non lo vedremo mai. Né il 27 agosto né nel 2287.
Circolava in rete già nel 2009 una bufala riguardo l’evento “dell’anno”. Ovvero quello di poter individuare Marte ad occhio nudo, e delle stesse dimensioni della Luna. Fu una vera e propria delusione collettiva. Quel 27 agosto e gli altri che seguirono.
Lo scherzo del secolo si fece risalire ad un messaggio, una parte del quale in lingua francese, in cui “qualcuno” annunciava un “avvenimento epocale da non perdere“. L’appuntamento astronomico era stato fissato per la mezzanotte e mezza. “Il pianeta Marte sarà il più luminoso nel cielo stellato e sarà grande quanto la Luna piena“. E come chiosa, uno speranzoso “un evento che si ripeterà solo nel 2287“.
La clamorosa bufala, c’è da dire, prendeva spunto da un evento realmente accaduto. E questa volta facciamo un passo ancora più indietro con il tempo. Al 2003, precisamente. In quell’occasione, un giornalista specializzato in notizie false, liquidò la bufala come una catena di Sant’Antonio. “Non ci sarà nessun appuntamento celeste particolare il 27 agosto prossimo e Marte non sembrerà affatto grande come la Luna“.
Il “fondamento astronomico”, se così si può definire, risaliva al 27 agosto 2003, quando l’orbita di Marte portò effettivamente il pianeta rosso alla massima vicinanza alla Terra degli ultimi 60 mila anni. Tuttavia, la distanza Terra/Marte rimase comunque quella di 56 milioni di chilometri (rispetto ai 400 mila circa che dividono il nostro pianeta dalla Luna). All’epoca, si poté scorgere scorgere un Marte effettivamente più grande e luminoso della media, ma soltanto se visto al telescopio. Ma non fu mai paragonabile alla Luna piena.
Perchè la data del 2287? Semplicemente per il fatto che, secondo calcoli astronomici veri e propri, in quell’anno Marte si troverà ancor più vicino a noi di quanto non lo sia stato nel 2003. Il riferimento alla sua dimensione, paragonabile alla grandezza della Luna Piena ad occhio nudo, riguardava la possibilità di vederlo attraverso un telescopio da 75 ingrandimenti. Telescopio, badate bene. Evidentemente, fu proprio quella precisazione del telescopio a perdersi nei meandri dell’entusiasmo e a dar vita alla bufala.
Ad ogni modo, di “avvicinamenti” di questo tipo se ne verificano spesso. Fa parte della dinamica dei pianeti e dei corpi celesti. Nulla di pericoloso, ma di sicuro interesse per gli astronomi. E per noi, che ne attendiamo il verificarsi.