Dei due milardi stanziati dal governo italiano per aumentare la sicurezza e la cultura dei cittadini, 150 milioni di euro saranno stati destinati all’argomento cybersicurezza. Per combattere lo spionaggio informatico e garantire la privacy degli utenti, infatti, molti big del settore hanno ricevuto diversi fondi. La fiducia, però, è stata data anche alle start up più promettenti del panorama italiano.
Tra i tanti nomi favoriti, ad esempio, compaiono Inverse Path, che si occupa dell’analisi e del rafforzamento degli oggetti hardware dedicati alla sicurezza, Minded Security, focalizzata nella rimozione delle vulnerabilità applicative e Intellium, una start up dedicata alla cyber consulenza.
Andrea Stroppa, coordinatore della ricerca per Cys4, ha affermato che soltanto gravitando intorno ai nomi più grandi ci potrà essere un futuro per le piccole imprese. Al momento, infatti, l’unica strategia rimane quella di accettare la fase di “vassallaggio” e puntare tutto sulla specializzazione dei propri prodotti. È soltando unendo un approccio artigianale alla consulenza con i clienti che si riuscirà ad affermare il proprio marchio tra le novità del settore. Kaspersky e altri nomi importanti si stanno interessando sempre di più alle start up straniere. Anche se con finanziamenti più limitati, il trend sembra avanzare lentamente anche in Italia.