Diritto all’oblio anche per Microsoft e Yahoo, l’Unione Europea, dopo Google, mette nel mirino altri due grandi motori di ricerca americani.
Il diritto all’oblio è la norma che sancisce il diritto di cancellare le notizie dei cittadini europei, che ne fanno richiesta, dai risultati di ricerca sul web. Prima era toccato a Google adeguarsi alla norma, ora sotto la lente dell’UE sono finiti Microsoft e Yahoo che devono ottemperare alla sentenza pronunciata il 13 maggio scorso dalla Corte di Giustizia europea che prevede la cancellazione dal web di notizie «inadeguate o non più pertinenti».
Diritto all’oblio colpisce anche Microsoft e Yahoo.
Il diritto all’oblio è una questione tutta europea e che si spera possa coinvolgere anche il resto del mondo, dai portavoce di Microsoft e Yahoo arrivano dichiarazioni simili sulla ricerca del giusto equilibrio tra diritto alla privacy e quello della libertà di espressione.
La cosa è molto più complicata di quanto si pensi, tanto che Google ha creato un comitato che se ne occupa e che ha portato alla rimozione di ben 208.000 link su una richiesta di rimozione di oltre 602.000, negando la rimozione a 294.000 richieste con decisioni da prendere su altre 100.000 richieste.
La tensione è altra tra Europa e i motori di ricerca USA in quanto le linee guida introdotte dal garante europeo della privacy potrebbero portare all’obbligo di cancellazione sui domini nazionali come può essere .it o .fr, ma l’obiettivo finale dell’UE è quello di puntare ad ottenere la cancellazione dei dati a livello globale.
La Comunità europea fa bene a spingere sulla linea del diritto alla privacy sperando, però, che non deragli finendo sui binari della censura.