Lo scandalo Cambridge Analytica che ha coinvolto Facebook si è lasciato dietro di sé molte questioni irrisolte. Una class action, nata dall’idea di Altroconsumo sta per partire. La class action è nata in collaborazione con le organizzazioni di Spagna, Portogallo e Belgio.
La richiesta del giudice non è da poco: 200 euro per ogni utente come risarcimento all’uso improprio dei dati. L’azione sembrerebbe non coinvolgere solo gli utenti interessati alla sottrazione dei dati, bensì tutta la comunità. Arriva solamente pochi giorni dopo la denuncia di un’altra azienda californiana verso il social.
Class action contro Facebook: 200 euro di risarcimento per ogni utente
Altroconsumo contesta a Facebook la pratica commerciale scorretta, violando il Codice del Consumo. Contesta la fase di attivazione di un account, in cui manca un’informativa chiara riguardante la raccolta dei dati. La stessa raccolta dei dati, avviene in modo automatico senza che gli utenti ne siano consapevoli.
Per Altroconsumo “tutti gli utenti Facebook sono stati vittime di un continuo e massivo uso improprio dei dati da parte del social network o di altre app che operano sulla piattaforma“. Ha continuato dicendo: “Facebook ha violato sia la normativa sulla protezione dei dati, sia la fondamentale legislazione sui consumatori, traendone indebiti e ingentissimi guadagni“. Tutti gli utenti possono partecipare alla class action. Come fare? per prima cosa andate sul sito di Altroconsumo e cliccare nella sezione “azione Facebook“. Successivamente bisognerà solamente aspettare la decisione del giudice.
Il responsabile Public Affairs di Altroconsumo, Ivo Tarantino ha dichiarato: “dovrebbe essere chiaro che i dati utilizzati da Facebook appartengono ai consumatori e solo a loro. Diventa necessario che ciascun utente abbia il controllo sui propri dati, sappia esattamente per quale scopo siano utilizzati e possano ottenere una parte equa del valore creato dalle società che utilizzano le informazioni. E quando i consumatori sono tratti in inganno devono ottenere un risarcimento adeguato, come in questa vicenda“. Vi terremo informati sulla decisione del giudice.