In occasione del suo 41esimo anniversario, oggi Google ha dedicato il doodle al ritrovamento dell’Australopiteco Lucy, la progenitrice dell’uomo moderno. L’ominide femmina è statada molti considerata in questi anni una testimonianza molto preziosa per la storia dell’umanità.Lucy faceva parte dell’Australopithecus afarensis, ovvero una specie estinta di ominide, vissuto in Africa, circa 3 milioni di anni fa. Il 24 novembre 1974, un gruppo di paleontologi, tra i quali Yves Coppens, Donald Johanson, Maurice Taïeb e Tom Gray, sono giunti alla scoperta di alcuni resti di un esemplare femmina, ritrovato sulle rive di una palude. Si trattava del ritrovamento di 52 ossa, tra i quali il femore, la tibia e l’osso pelvico. I paleontologi la chiamarono Lucy, in riferimento ad una delle più belle canzoni dei Beatles ‘Lucy in the Sky with Diamonds’.
Più piccola dell’ominide maschio, era alta 1,07 metri e pesava circa 40 chili. Lucy aveva denti simili a quelli umani. Era onnivora e si nutriva di cibi duri come vegetali, insetti e lucertole. Il suo cranio, invece, si allontanava dalla figura dell’uomo, rimanendo più simile a quello di una scimmia.
A 41 anni dalla scoperta, Lucy ha continuato a rappresentare una preziosa testimonianza nel corso della storia degli antenati dell’uomo. Infatti grazie all’Australopiteco si è potuti giungere alla conoscenza di molti altri ominidi che vivevano in quel periodo.