Sì, è vero: gli smartphone di ultima generazione sono resistenti all’acqua. Ma che questo si bagni e poi, improvvisamente qualcosa vada storto e non funzioni più, è una delle possibilità che dobbiamo mettere in preventivo. Sono cose che accadono, di tanto in tanto. E, a volte, sono proprio i vecchi “metodi della nonna” ad essere i più funzionali per rimettere in funzione il device più moderno.
Vi segnaliamo 7 metodi per tentare di salvare il vostro smartphone qualora dovesse cadervi in acqua. Tentar non nuoce, dopotutto.
- Rimuovere la batteria
Il primo impulso è quello di vedere se tutto funziona. Quando, al contrario, la prima cosa da fare sarebbe – laddove è possibile – rimuovere la batteria il più rapidamente possibile. Uno smartphone è un dispositivo elettronico e, quindi, lavora grazie a contatti elettrici di una precisione millimetrica. Rimuovendo la batteria, potremmo accertarci davvero che l’acqua non vi si sia infiltrata. L’acqua conduce l’elettricità: questo è un dato di fatto. Pertanto, la cosa migliore che possiamo fare è togliere la batteria più velocemente possibile per evitare la conduzione di elettricità. Stranamente, infatti, pare che un dispositivo senza batteria possa essere messo in lavatrice, asciugato e riutilizzato come il primo giorno. - Controllare eventuali danni ai sensori
Tutti i dispositivi sono dotati di un sensore progettato specificamente per le situazioni in cui questo è bagnato. Se il device cade in acqua, si rompe e lo si asciuga, la garanzia lo “copre” e l’azienda non può fare nulla per dimostrare che è caduto in acqua, tranne il fatto di dotarlo, appunto, di sensore. Questo, in genere, si trova sul retro del dispositivo, in prossimità della batteria. Se il cellulare non è mai stato bagnato, questo sarà di colore bianco; al contrario, sarà rosso e la garanzia non coprirà alcun danno e non risolverà il problema. - Evitare l’acqua salata
Sarà scontato, ma l’acqua salata è la peggior nemica di uno smartphone. Se si va a mare e, incautamente dovesse cadere in acqua, è consigliabile risciacquarlo con acqua dolce. Dobbiamo fare molta attenzione, ovviamente: il sale può essere pericoloso all’interno del dispositivo e può costituire il vero danno al sistema di sensori e contatti. Pertanto, è necessario sciacquare in acqua dolce. - Asciugare il device
Questo è di solito il primo passo da fare. La prima cosa che le persone di solito fanno è quella di asciugare il telefono. Ma questo passo non è fondamentale. Come dicevamo, è la batteria che va tolta. Asciugarlo, quindi, può anche essere fatto in seguito. Ad ogni modo, un panno o un asciugamano, della stoffa o della carta per rimuovere tutta l’acqua possono essere strumenti utili. Il tutto cercando di non scuotere troppo il dispositivo, affinchè dell’acqua penetrata in profondità vada a intaccare qualche meccanismo. - Provate a creare del “vuoto”
Cosa accade quando una bottiglia è vuota e carica d’aria al suo interno? Il liquido si assorbe e riduce lentamente di volume. Qualcosa di simile accade negli smartphone. Il dispositivo è rigido, non è una bottiglia; ma il liquido fuoriesce lo stesso. Questo metodo può essere molto utile. Si potrebbe metterlo in una busta vuota e “risucchiarne” tutta l’aria. Se non ci riusciamo, allora meglio evitare questo passaggio. - Fonti di calore
Questo passaggio deve essere effettuato con attenzione. In genere si utilizza un asciugacapelli. Dobbiamo però stare attenti, perché il calore eccessivo potrebbe compromettere definitivamente il device e fondere alcuni elementi. Di solito, i dispositivi oggi sono sviluppati anche per resistere alle alte temperature, ma è meglio non sfidare la sorte. Il più delicato è il display. Se l’acqua entra nello schermo, essendo montato in modo quasi ermetico, sarà complesso far arrivare il calore fino a far evaporare l’acqua. Ma si può provare. Se si riesce a smontarlo, però, sappiate che la responsabilità è vostra. - Metterlo nel riso
E’ uno di quei miti che, a quanto pare, sono effettivamente utili e veri. Mettere il telefono nel riso lo può salvare. Il riso, infatti, assorbe l’umidità come le spugne. Quindi, se il telefono è bagnato, dopo aver seguito questi passi e lo lasciate raffreddare per alcuni minuti dopo averlo asciugato con l’asciugacapelli, è bene anche immergerlo in una pentola con il riso per 24 ore.
Dopo questi sette passi, il cellulare dovrebbe essere “resuscitato”. Chiariamo però che questo processo è generico e che, se il telefono ha assorbito davvero tanta acqua, può essere quasi tutto inutile. Possiamo anche smettere di usarlo per una settimana e, per pochi minuti al giorno, lasciarlo a scaldarsi al sole per evaporare l’acqua residua rimasta all’interno. Ma resta il fatto che è meglio fare attenzione.