ictus

Riconoscere i sintomi di un ictus è determinante. Questo, infatti, comporta la possibilità di evitare danni permanenti nel caso in cui se ne venga colpiti.

Si chiama “finestra d’oro”, in gergo, il lasso di tempo che intercorre tra l’accorgersi di avere i sintomi e il recarsi eventualmente in ospedale di propria spontanea volontà. Tuttavia, ancora oggi, la maggior parte delle persone ignorano sia i sintomi sia la possibilità di poter esserne colpiti. Ma, soprattutto, faticano ad accettare qualsiasi tipo di intervento.

Sono stimate a 3 le ore necessarie per un intervento concreto e tempestivo, onde evitare danni permanenti. A rischio, sono maggiormente i pazienti sotto i 45 anni. Ovvero, quel 73 per cento circa che ne ignora quasi completamente il quadro sintomatologico e, di conseguenza, non riesce ad associarlo alla comparsa di un ictus.

La sintomatologia

Avevo 27 anni ed ero in buona salute“, racconta  Jennifer Reilly, una ragazza la cui storia è diventata l’esempio di quello che è emerso dallo studio condotto dal professor Liebeskind, del centro medico Ronald Reagan. “Mi sono svegliata a metà della notte con un fortissimo mal di testa”. Recatasi presso il centro medico, è stata informata che aveva avuto un ictus.

Educare i giovani, quindi, diventa essenziale per la prevenzione. È quanto sostiene Liebeskind. “Questo è un problema reale, abbiamo bisogno di educare i giovani sui sintomi di ictus e convincerli dell’urgenza della situazione, perché i numeri sono in aumento“. Purtroppo, infatti, spesso si commette l’errore di associare l’ictus ad una problematica che colpisce soprattutto gli anziani. Tuttavia, e lo dimostrano i numeri, i casi sono in aumento anche fra i giovani.

Cosa fare per evitare l’ictus

I medici consigliano innanzitutto di condurre una dieta sana, fatta di cibi a basso contenuto di grassi e ricchi di vitamine, tipica della nostra dieta mediterranea. Da associare a tanto esercizio fisico, al non fumare e a limitare il consumo di alcolici. Inoltre, sarebbe anche il caso di sottoporsi a regolari visite mediche di controllo almeno una volta all’anno, al fine di valutare la pressione arteriosa.

Gli studi condotti di recente, infine, lanciano un allarme: entro il 2030, una persona su cinque rischia di essere colpita da ictus.

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