Il telescopio spaziale Kepler scopre 1.284 esopianeti, ovvero oggetti al di fuori del nostro sistema solare. Il telescopio, a caccia di pianeti per conto della Nasa, ha confermato la presenza di questi mondi alieni e l’agenzia spaziale americana ne ha dato conferma nel corso di una conferenza stampa.
Questa ulteriore scoperta porta il numero totale di esopianeti a oltre 2 mila. “Abbiamo più che raddoppiato il numero di esopianeti conosciuti e più piccoli delle dimensioni di Nettuno“, ha dichiarato Tim Morton, uno studioso di ricerca associato presso l’Università di Princeton.
Una nuova Terra?
Questa è la più grande quantità di pianeti extrasolari (o pianeti al di fuori del nostro sistema solare) mai confermato finora. Lo stesso gruppo di ricerca ha inoltre rilevato che 707 degli oggetti avvistati da Kepler, probabilmente, non sarebbero esopianeti. La scoperta aiuterà gli scienziati a concentrare i propri sforzi nel tentativo di esplorare questi nuovi oggetti alla ricerca di mondi simili alla Terra e quali potrebbero eventualmente sostenere la vita.
Durante la sua permanenza nello spazio, Kepler ha individuato più di 4.500 possibili pianeti extrasolari “candidati”, ma gli scienziati hanno confermato solo alcuni di questi e li hanno “etichettati” come esopianeti. Il telescopio spaziale rileva i possibili esopianeti osservando la luminosità delle stelle in tutta la galassia. Quando un pianeta in orbita passa davanti alla sua stella – quello che comunemente chiamiamo transito – provoca un leggero calo nella luminosità della stella che Kepler è in grado di misurare. Questi “segnali di transito” possono essere utilizzati per calcolare la dimensione, il periodo orbitale e la massa di un esopianeta lontano.
Ma, a volte, un segnale di transito può essere un falso positivo, ossia causato da qualcosa di diverso da un mondo in orbita. Per essere certi di quel che Kepler ha realmente rilevato, i ricercatori attuano un processo di convalida dei segnali provenienti dal veicolo spaziale per determinare quali sono molto quelli probabilmente causati dagli esopianeti. Questo processo, grazie ai nuovi modelli matematici sviluppati, ha permesso alla Nasa di determinare la probabilità che si trattasse effettivamente di esopianeti.
Grazie agli sforzi di Kepler e altri telescopi, finora sono stati individuati più di 5 mila candidati esopianeti. L’annuncio della Nasa, fatto alcune ore fa, porta il numero totale di esopianeti confermati a più di 3.200 e la maggior parte di questi provengono da dati inviati da Kepler.
Di questi, più di 550 potrebbe essere rocciosi. Inoltre, nove di essi si pensa possano orbitare nella zona abitabile, ovvero alla giusta distanza dalla propria stella e dove è possibile trovare sulla superficie acqua allo stato liquido. Dal momento che anche la Terra è un pianeta roccioso che orbita in una zona abitabile, questi nove esopianeti potrebbero essere gli obiettivi primari nella continua ricerca di vita aliena.
Image Credit: Nasa