Nella giornata di ieri, al Farnborough Air Show, Leonardo – Finmeccanica ha firmato un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per sviluppare una tecnologia che consentirà all’Europa di esplorare il sottosuolo della Luna. Nel corso dei prossimi due anni, la nota azienda italiana sarà pertanto impegnata nella progettazione, nella realizzazione e sperimentazione del prototipo PROSPECT.
Dopo aver prodotto le trivelle per Rosetta ed ExoMars, Leonardo alza gli occhi al cielo e sogna di raggiungere la Luna. Infatti, attraverso un sistema di sofisticate tecnologie, la società metterà a punto uno strumento per studiare, da vicino e più a fondo, le caratteristiche del satellite naturale della Terra al fine di gettare le basi per una futura stazione spaziale.
La missione di Prospect “sulla superficie lunare, all’inizio del prossimo decennio, dimostrerà il forte interesse dell’Esa a giocare un ruolo importante in uno sforzo internazionale per una esplorazione sostenibile della Luna” ha commentato David Parker, Direttore Esa per l’Esplorazione Umana e Robotica dello Spazio. Difatti, da sempre, il nostro satellite risulta come una delle mete più ambite dagli astronomi, nonché fonte di ispirazione per numerosi poeti. Secondo lo scienziato, “è fondamentale verificare che sia economicamente sostenibile sfruttare le risorse naturali presenti in loco, così da preparare i futuri sforzi di esplorazione umana“.
Una trivella robotica per scavare la superficie
Il nome del progetto è molto articolato: “Package for Resource Observation in-Situ analysis and Prospecting for Exploration Commercial exploitation and Transportation“. Tuttavia, è possibile riassumere lo stesso con il termine “Prospect“.
Si tratta di un laboratorio automatico, costituito da una trivella robotica e da una complessa strumentazione scientifica. In sostanza, Prospect fornirà una sonda di circa una tonnellata di peso che, entro il 2021, toccherà il suolo lunare per individuare la presenza di tracce di acqua e di materie prime. Elementi fondamentali per alimentare la vita. Non solo: tali componenti potranno, eventualmente, essere impiegati nella costruzione di una possibile, quanto auspicabile, base permanente sulla Luna.
“La trivella perforerà il suolo lunare fino ad una profondità di due metri, prelevando campioni di materiale e distribuendoli per l’analisi agli strumenti scientifici a bordo della sonda“. Il sistema verrà testato “in un ambiente che replicherà le caratteristiche del Polo sud lunare dove si troverà a operare: il vuoto cosmico e una temperatura di 170 gradi centigradi sotto zero” ha precisato Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo – Finmeccanica.
Un ambizioso progetto, un’importante partnership
Come accennato in precedenza, Leonardo – Finmeccanica non sarà la sola azienda impegnata in questo ambizioso “esperimento” per Luna – Resurs. Infatti, l’azienda italiana lavorerà a stretto contatto con l’ESA (Agenzia Spaziale Europea), la Roscosmos (l’agenzia spaziale russa), l’ASI (l’Agenzia Spaziale Italiana) e la UK Space Agency. Inoltre, lo strumento verrà sviluppato in collaborazione con la Open University del Regno Unito.
“Le nostre tecnologie spaziali consentono di esplorare l’Universo a bordo di sonde – come nel caso di Rosetta, Juno, Juice o Cassini -, di monitorare l’ambiente con Copernicus, di studiare le onde gravitazionali con Lisa Pathfinder, di fornire con Galileo servizi utili a tutti” ha voluto infine sottolineare l’esperto.
Non ci rimane che sperare che, entro il 2021, l’uomo possa tornare sulla Luna.