NFC, acronimo di Near Field Communication (Comunicazione in prossimità), è una tecnologia sviluppata da Philips, Sony e Nokia che fornisce connettività wireless a corto raggio e molto simile a quella RFID (Radio Frequency Identification, ovvero Identificazione a radio frequenza) che troviamo negli adesivi metallici attaccati su alcuni libri in biblioteca o sulle carte di credito, ma che, al contrario di quest’ultima, con un numero più elevato di funzioni.
Quando NFC fu lanciato uno dei principali motivi della sua commercializzazione era quello di utilizzarne le potenzialità per effettuare pagamenti con gli smartphone. In realtà, ad eccezione del Giappone dove tale sistema è in uso da oltre 10 anni, NFC è stato utilizzato, almeno fino ad ora, solo per fini di autenticazione prima di consentire lo scambio veloce di informazioni fra dispositivi. Oggi Londra festeggia 1 milione di pagamenti tramite smartphone in 9 giorni, nel nostro paese è invece PosteMobi-le ad aver inaugurato i pagamenti contactless con cellulare. Per poter pagare tramite smartphone non basta possedere un dispositivo con chip NFC, è necessario anche che l’operatore fornisca una particolare SIM, implementazione gestita al momento solo da PosteMobile,Vodafone, TIM.
Vodafone Wallet
Il servizio offerto da Vodafone che utilizza una carta prepagata del circuito MasterCard, chiamata SmartPass, che permette non solo di effettuare pagamenti in modo tradizionale, ma può anche essere virtualizzata nel proprio dispositivo tramite l’applicazione di Vodafone ed utilizzata per i pagamenti con NFC. L’unico difetto che abbiamo riscontrato durante l’attivazione è il limitato numero di terminali compatibili con la virtualizzazione della carta. L’applicazione, infatti, funziona su quasi tutti i cellulari, ma quando proviamo ad aggiungere la SmartPass su uno smartphone che non sia brandizzato Vodafone o non appartenga ad una ristretta rosa di modelli, l’applicazione ci informa che è necessario aggiornare il software del telefono, anche se l’operazione non è possibile. Per utilizzare SmartPass, quindi, bisogna anzitutto essere in possesso di un dispositivo mobile compatibile e oltre a questo il telefono deve essere stato acquistato in un centro Vodafone o avere un firmware Vodafone. Una volta attivata la SmartPass, abbiamo effettuato una prova di acquisto recandoci presso un punto ristoro McDonald’s dotato di apposito POS NFC.
L’NFC è sicuro? Il più famoso hacker italiano ci svela…
Poiché i dispositivi di pagamento NFC iniziano lentamente a diffondersi, cresce il timore legato alla sicurezza offerta da tale tecnologia. È recente la notizia che un gruppo di hacker sia riuscito, usando strumenti ad hoc, ad intercettare i dati (codice della carta, intestatario, data di scadenza, ecc) di una scheda NFC di un utente che si trovava nelle immediate vicinanze. Tali dati sono stati poi utilizzati dai malintenzionati per effettuare acquisti on-line prosciugando il credito dell’ignara vittima.
Per usare Vodafone Wallet bisogna attivare il chip NFC sullo smartphone dal menu delle impostazioni. In alcuni modelli c’è anche l’opzione Tocca e paga che permette di selezionare l’applicazione di default da usare per i pagamenti. Disattivato il Wi-Fi, bisogna collegarsi alla rete mobile di Vodafone.
Avviato Vodafone Wallet e tappato su Configura Wallet, bisogna selezionare Aggiungi carta. Individuata la voce SmartPass, bisogna inserite le credenziali di accesso al sito Vodafone, il codice CV2 della carta e la nostra data di nascita. Ora confermiamo l’installazione di Vodafone SmartPass NFC.
Per effettuare il pagamento, bisogna avviare Vodafone Wallet e selezionare Paga. Ora avviciniamo il telefono al POS per effettuare il pagamento (per cifre superiori a 25 euro è necessario inserire il PIN della carta).