Paranoid Android si è infilata in un vicolo cieco. Sui forum specializzati sono in tanti a chiedersi cosa ne sarà della popolare custom ROM, la cui prima versione è stata presentata all’utenza tre anni fa.
Questo panorama è esploso grazie all’arrivo di Android sui dispositivi mobili ed ha consentito, a persone competenti, di fornire versioni modificate in grado di conferire qualcosa in più a terminali non più supportati dall’azienda produttrice, lasciati al loro destino con ancora numerosi bug. In questo ambiente, Paranoid Android si è affermata, al fianco di progetti molto riusciti come CyanogenMod.
Tante persone hanno lavorato al fine di garantire una buona ROM, diciotto individualità che hanno dedicato molto tempo alla riuscita di Paranoid Android: da chi si occupava delle pubbliche relazioni fino agli sviluppatori, dai designers fino ai fondatori, Jesus David Agudelo e Paul Henschel. In tutto ciò, non va dimenticata la figura del team leader, ruolo ricoperto da Aaron Gasciogne. Quest’ultimo infatti, è stato annunciato come una delle figure portanti dello sviluppo di OxygenOS, la ROM impiegata nei device OnePlus.
Aaron Gasciogne non è l’unico del team Paranoid Android che ha contribuito al lavoro svolto in casa OnePlus; quindi, l’assenza delle persone che l’hanno resa una delle custom ROM più conosciute, ha indotto il progetto ad arenarsi. Uno degli sviluppatori rimasti, Andre Saddler, ha dichiarato recentemente che il progetto è morto, almeno finché i defezionari non termineranno il loro lavoro con OnePlus.
All’interno del team rimasto, non tutti sono così pessimisti; alcuni considerano questo stop come il momento giusto per riordinare le idee, altri ci credono e sperano di rimettersi al lavoro, per riportare Paranoid Android al centro dell’attenzione, entro il prossimo anno. L’ultimo rilascio risale a tre mesi fa, basato su Android Lollipop 5.1, destinato ai device Nexus.
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