Consiglio comune è quello di fare in modo di eseguire il backup del PC periodicamente. Ma che cosa significa in realtà? E quali file sono o non sono effettivamente necessari per il backup? Evidentemente, ci sono delle regole di base riguardo il cosa e il perchè. Regole che non si adattano ad ogni scenario; quindi, anche questa operazione richiede un po’ di buon senso nel considerare cosa sia importante o meno per voi da tenere sul vostro PC.
Riflettendoci, ci siamo posti tutti questa domanda e talvolta ne sottovalutiamo l’importanza; salvo poi pentircene amaramente quando il nostro hard disk si rompe e perdiamo tutti i dati. Come se non bastasse, con il numero sempre maggiore di device posseduti (smartphone, tablet, ecc.), aumenta la necessità dei backup per mettere al sicuro i dati personali, le foto, i video e i contatti, perciò è utile sapere quali sono le cause più comuni dei guasti e quanto spesso gli utenti fanno il backup, secondo le statistiche.
Quali sono i dati più a rischio?
Riguardo la protezione dei dati, l’argomento è sempre d’attualità perché di solito si conservano su hard disk e sui dispositivi mobile i dati dei profili social, le foto dei propri figli, ricordi personali a cui attribuiamo un grande valore.
L’errore umano è al primo posto delle cause di guasto di un hard disk e l’infografica, realizzata da Recovery Data (riportata al termine dell’articolo), funge anche da vademecum su come comportarsi in base al tipo di danno causato: polvere, caduta accidentale, guasto elettrico o hard disk allagato.
Qual è la frequenza giusta per il backup?
È incoraggiante sapere che il numero di persone che non fa mai il backup è diminuito negli ultimi 7 anni, per ora siamo al 25% ma sempre più utenti si rendono conto che mettere al sicuro i propri dati è un’abitudine da seguire con costanza.
Fare un backup quotidiano non è ancora una scelta molto diffusa, ma come si evince dalla sezione relativa alla perdita dati aziendali, i costi causati da questo genere di danni sono elevati e possono comportare persino la chiusura dell’attività. L’abitudine migliore sarebbe quella di eseguire il backup dei file su base giornaliera abbastanza regolare, se possibile. Anche la soluzione del backup online, spesso configurata per avviare la procedura di sincronizzazione di tutti i file modificati quando il PC è inattivo, potrebbe essere interessante da considerare. E ciò potrebbe rappresentare un ottimo modo per conservare i file, senza dover attendere il backup successivo.
Con l’infografica Quanto spesso lo fai? (il backup) hai a portata di mano una serie di informazioni essenziali per sapere quali sono i rischi più diffusi per gli hard disk, gli errori più frequenti commessi dagli utenti e le fasi seguite dagli specialisti per il recupero dati.
Il principio primario del backup dei dati, dunque, è che tutti i dati importanti dovrebbero coesistere su due o più posizioni fisiche in una sola volta. Non è possibile creare una copia del backup ed eliminare l’originale, altrimenti non è più in realtà una copia, nel senso stretto del termine. Si potrebbe pensare che ciò sia ovvio, ma mai dare per ovvio o per scontato quello che, in realtà, non lo è affatto.