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Quando nel 2011 Samsung ha presentato il Galaxy S2 con il display da 4,3 pollici molti hanno scritto che il display fosse molto grande sino a quando nel mese di settembre ha poi presentato il Galaxy Note.

La presentazione di un dispositivo da 5,3 pollici ha portato gli esperti del settore a sentenziare che si trattasse solo di un concept e che Samsung avrebbe fatto una pazzia a proporlo sul mercato. Poi sappiamo come è andata a finire, un successo. Quindi Samsung si è spinta ancora oltre con il Note II e ora con il Note III. Il primo con display da 5,5 pollici e il secondo con display da 5,68 pollici, oggi lo smartphone di punta della Samsung il Galaxy S4 ha un display da 5 pollici e il dispositivo più grande che vendono è il Galaxy Mega con display da 6,3 pollici.

È nata addirittura una disputa su come definire questi dispositivi dato che non si possono più definire “solo” smartphone sovradimensionati e alla fine è stato coniato il termine “phablet“, a qualcuno ha fatto storcere il naso, che è l’unione dei termini smartPHone e tABLET. Spesso ci siamo chiesti se questo termine fosse appropriato e ora possiamo dire di si perché introdotto nell’autorevole Oxford English Dictionary, questo pone quindi fine alla questione oggi esistono smartphone, tablet e “phablet“.

Davvero interessante e, per certi aspetti, inquietante accorgerci come questi dispositivi siano entrati talmente nella nostra vita da dover coniare nuovi termini, per definirli, e che questi lo siano (coniati) quasi per acclamazione popolare.

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