Samsung lo scorso anno, insieme a Qualcomm, è stata accusata da NVIDIA per aver infranto alcuni brevetti. I processi si sono susseguiti nel corso di tutto il 2015 e ora sembra stia per arrivare un punto di svolta a favore del colosso coreano.
A fine 2014 NVIDIA ha accusato Samsung e Qualcomm di aver infranto alcuni brevetti appartenenti all’azienda produttrice di schede grafiche. In particolare questi brevetti riguardavano la GPU dei processori Snapdragon e Exynos, molto simile nell’architettura a quelle utilizzate da NVIDIA. Il processo è andato avanti per le lunghe e intorno ad aprile di quest’anno la causa sembrava volgere a favore di NVIDIA.
Oggi le cose sono invece arrivate ad un punto di svolta: l’International Trade Commission americana (ITC) si trova in disaccordo con le accuse di NVIDIA e ha cominciato ad appoggiare Samsung in questa battaglia legale. Secondo NVIDIA i brevetti infranti sono stati tre, mentre secondo l’ITC queste accuse sono insensate, in particolare nei confronti del terzo brevetto poiché molto simile ad altri brevetti già esistenti e appartenenti ad altri produttori.
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La battaglia legale è comunque ben lontana dall’essere conclusa: il processo verrà ripreso a febbraio del 2016, quando l’intera commissione analizzerà nuovamente tutte le accuse per vedere se appoggiare o meno la dichiarazione dell’ITC. Il colosso coreano ha rifiutato di commentare l’accaduto, mentre NVIDIA con queste accuse e con il fatto che inizialmente sembrava essere dalla parte dei vincitori, sperava di riuscire a bloccare l’importazione di alcuni chip di Samsung e Qualcomm in futuro. Con la nuova svolta nel caso questa possibilità sembra però ormai alquanto remota.