Il satellite Sentinel-2 dell’Agenzia Spaziale Europea ha inviato le prime immagini della Terra scattate nel corso del suo pellegrinaggio nello spazio. Ad un’altezza di 760 chilometri dalla superficie terrestre, il satellite è intento a scrutare il nostro pianeta mediante uno strumento multispettrale attraverso il quale ogni minimo dettaglio è evidenziato in 13 bande diverse dello spettro elettromagnetico.
Ma oggi è ancora Sentinel-2 a stupirci. Dopo un mese di luglio, particolarmente favorevole in fatto di scoperte spaziali (ricordiamo le immagini di Plutone e delle sue lune e il “cugino” lontano della Terra), queste nuove immagini che interessano il nostro pianeta, ce lo mostrano in modo del tutto inedito.
L’obiettivo della “sentinella” dell’Esa è quello di monitorare le coltivazioni agricole, lo stato delle foreste e i cambiamenti del suolo. Sotto osservazione anche l’erosione delle spiagge e delle coste, nonché i mutamenti delle zone umide nelle quali la biodiversità è ricca ma vulnerabile. Gli “occhi” di Sentinel-2 sono quelli della sua sofisticata fotocamera, in grado di rivelare dettagli quasi due volte superiori rispetto a quelli degli attuali satelliti. I dati raccolti vengono poi inviati ad una rete di centri, tra i quali il Centro spaziale di Matera, gestito da e-Geos (Agenzia spaziale italiana/Telespazio).
Quello del monitoraggio spaziale delle terre coltivate mediante i satelliti è oggi particolarmente utile. Essi, infatti, oltre a garantire interventi di protezione, consentono anche delle accurate stime sulla produzione che interessano l’economia dei diversi Paesi. La missione di Sentinel-2 è parte del programma europeo Copernicus, varato dalla Commissione Ue e dall’Esa. E Sentinel è, appunto, il secondo di queste sentinelle inviate ad esplorare la Terra secondo una nuova prospettiva.