Statua Android Nougat presentata a Montélimar, comune francese di 36.872 abitanti situato nel dipartimento della Drôme della regione del Rodano-Alpi. Google, dunque, ha presentato il suo ultimo Bugdroid in terra europea, al fine di celebrare la nuova versione del suo sistema operativo mobile Android 7.0 Nougat.
Come ben sappiamo, ogni nuova versione dell’OS del robottino verde più famoso al mondo, prende il nome di un particolare prodotto dolciario. Dopo 1.5 Cupcake, 1.6 Donut (Ciambella), 2 Eclair (Pasticcino), 2.2 Froyo (Yogurt gelato), 2.3 Gingerbread (Pan di zenzero), 3 Honeycomb (Miele), 4 Ice Cream Sandwich (Bisocotto al gelato), 4.1 Jelly Bean (Caramella), 4.4 KitKat, 5 Lollipop (Lecca-lecca), 6.0 Marshmallow arriva il turno della versione 7.0 Nougat (Torrone).
Statua Android Nougat, perché scegliere Montélimar?
Come detto, dallo scorso 30 giugno, l’OS mobile più diffuso ed amato al mondo porta il nome di Nougat o più semplicemente torrone. Bensì non si tratta del prelibato dolce conosciuto in Italia e tradizionalmente risalente ad epoca sannitica, di cui San Marco dei Cavoti (Benevento) ed il cavalier Innocenzo Borrillo sono stati promotori sin dalla fine del ‘800. Il torrone preso in considerazione da Big G, infatti, è quello tipico di Montélimar: una specialità al miele ed alle mandorle di cui la cittadina francese è capitale mondiale.
La statua installata nella piazza principale, rappresentante il robottino verde abbracciato ad una barretta di “nougat”, è alta 1,98 metri e pesa all’incirca 110 chilogrammi. Naturalmente, la scelta del nome non è sfuggita all’intraprendente sindaco Franck Reynier, che ha deciso di scrivere al gigante californiano (accompagnando tra l’altro la lettera con dei prelibati torroncini) e spedendola a “Google France”. Di pronta risposta il gigante statunitense ha deciso di regalare un’apposita statua celebrativa, identica a quella già installata alla sede di Mountain View. Scopo dell’iniziativa? Incrementare il turismo nella cittadina che secondo lo stesso Reynier è capace di « Unire l’innovazione alla tradizione. »