Tom Currie, venticinquenne neozelandese, ha una passione sfrenata per Pokemon GO. Una passione tale da spingerlo a lasciare il lavoro e dedicarsi esclusivamente alla ricerca degli, ormai, inflazionati mostri tascabili (da cui il nome: Pocket Monster). Ma solo per due mesi, si intende.
Dove può arrivare la passione per un gioco? Come abbiamo già visto nei giorni scorsi, si può arrivare a diventarne ossessionati e quello che sta succedendo con Pokemon GO sembra proprio andare in questa direzione, almeno nel caso di Tom. Ha lasciato il lavoro di barista ad Auckland per dedicarsi a tempo pieno alla ricerca dei Pokemon coadiuvato e appoggiato anche dai genitori, in particolare sotto l’aspetto economico, cosa non da poco.
È iniziato così il suo viaggio, da Orewa, a nord di Auckland, ha prenotato 20 viaggi in autobus per tutta la Nuova Zelanda alla ricerca dei mostriciattoli, ne ha raccolti 51 al momento, il Pokédex ne può contenere 151 quindi ne occorrono ancora 100 al completamento. Se non riuscirà a recuperarli tutti entro due mesi chissà se riuscirà a tornare veramente a casa e al suo lavoro abituale, ma, forse, non ne avrà bisogno. Nel frattempo Tom è diventato famoso tra gli appassionati di Pokemon GO sparsi per il mondo grazie ad internet e ai social network.
“Quello che mi è successo la scorsa settimana è stato bizzarro,” ha detto. “La gente di tutto il mondo mi ha contattato e sta seguendo quello che sto facendo tramite la mia pagina Facebook“. Quando ha intrapreso questo viaggio, preso molto probabilmente come una lunga vacanza, non si aspettava che un gioco avrebbe potuto aprirgli le porte della notorietà e non solo. Infatti, un’azienda statunitense gli ha offerto anche un lavoro, ovviamente come allenatore di Pokemon: “Non riuscivo a crederci quando una società in America mi ha inviato una email dove dicono che vogliono che diventi un istruttore a tempo pieno di Pokemon Go. Non sarebbe mai successo se non avessi lasciato il mio lavoro“. Una vera fortuna quella di Tom Currie.